IL BLOG DI

RIMOSSO SCURA DALL’ASP DI RC

RIMOSSO SCURA DALL’ASP DI RC

Il commissario Cotticelli ed il sub commissario Schael hanno notificato l’atto che finalmente rimuove l’ingegnere Massimo Scura dall’incarico di soggetto attuatore dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria. E’ la conclusione di una battaglia che intraprendemmo nel momento in cui egli si autoproclamò dg di quell’Azienda Sanitaria. Tale atto fu una forzatura tant’è che ci attivammo con i mezzi a nostra disposizione per risanare questa anomalia.

Con la bella notizia di oggi possiamo affermare che un’altra pagina Scura della sanità calabrese è stata chiusa. Va dato un doveroso ringraziamento alla nuova struttura commissariale, la quale, anche se si è effettivamente insediata da pochi giorni e nonostante le resistenze di parte della politica e della burocrazia regionale, sta, nei fatti, segnando una discontinuità col recente passato come dimostrato anche da altri provvedimenti da essa presi. In quanto a noi, continueremo ancora a lottare ed a restare vigili poichè sono ancora tante le criticità da risolvere in questa regione, segnata da anni di incuria e malapolitica.

#Sanità #Calabria

PROTEGGIAMO I NOSTRI RAGAZZI

Oggi, 24 gennaio, è stato ufficialmente istituito il Comitato, da me proposto, che, in seno alla Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni delle mafie, provvederà  all’indagine del rapporto tra dispersione scolastica e l’aumento dei minorenni nelle attività delinquenziali delle mafie.

Respingendo l’esecuzione di risposte sintomatiche, connotate principalmente da caratteristiche repressive, l’azione del Comitato sarà improntata sull’applicazione di un sistema di tipo preventivo che, partendo dallo studio e dalla conoscenza del fenomeno mafioso, agisca su quattro aspetti principali: sistema socio-familiare, fenomeno della dispersione scolastica, stato delle infrastrutture urbanistiche, sistema penale e processuale.

Specificatamente, è sul primo punto che l’azione del Comitato si focalizzerà.

Come sottolineato dallo studio realizzato dalla Cabina di regia per la lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educativa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) (2018), la dispersione è un fenomeno complesso e diversificato, che si verifica “a diversi stadi del percorso scolastico,” e si manifesta “nelle forme dell’abbandono, dell’uscita precoce dal sistema formativo, dell’assenteismo, del deficit delle competenze di base”. I ragazzi si disperdono, in particolare, “nel primo biennio delle superiori, non apprendono abbastanza o acquisiscono competenze incerte, spezzettate e mai consolidate, che inficiano le prospettive di crescita culturale e professionale”.

È infatti la mancanza di una solida cultura di base, arricchita e sostenuta da modelli socio-familiari e di riferimento positivi che, in particolare, trasforma il fenomeno della dispersione scolastica in un fertile bacino di utenza a vantaggio della criminalità organizzata, che approfitta della possibilità di irretire e indottrinare questa giovane fascia di popolazione.

In particolare, come rilevato dall’ultimo rapporto Invalsi (2018), esiste un’intrinseca correlazione positiva tra status socio-familiare ed economico del giovane e l’eventuale povertà educativa che ne deriva. Quest’ultima, infatti, rende l’adolescente incapace di sviluppare gli strumenti culturali adatti a discernere quale, tra gli stili di vita che gli sono proposti, eventualmente adottare.

Inoltre, l’esigenza di istituire tale Comitato sorge, in modo particolare, dalla presa di coscienza della natura camaleontica delle organizzazioni mafiose, i cui paradigmi criminali si adattano velocemente ed efficacemente ai cambiamenti economici, politici e sociali in atto, sia a livello nazionale che europeo e internazionale.

In quanto realtà proteiformi, spesso le mafie riescono così a sostituirsi allo Stato nel soddisfacimento di bisogni delle fasce più giovani e svantaggiate d’Italia; ed è per tale motivo che l’adozione di un punto di osservazione specifico sugli ambienti giovanili risulta imprescindibilmente necessario.

E’ con profondo spirito di servizio che il Comitato intende svolgere la sua indagine e il suo lavoro, per discernere e indebolire le logiche di un sistema che inficia il pieno e rigoglioso sviluppo delle giovani generazioni, da cui il futuro del mondo imprescindibilmente dipende.

PAROLE GUERRIERE: COMUNICARE IL CAMBIAMENTO

Cosa significa comunicare il cambiamento? Innanzitutto, comunicare il cambiamento non è solo una questione di “cosa”, ma di “come”.

In questa società iper-globalizzata, iper-connessa, frenetica e tumultuosa, in cui le informazioni si rincorrono, confuse, a ritmo crescente, è sempre più impellente la necessità di rallentare. Osservare. Meditare su ciò che ci viene detto. Imparando a riconoscere e a liberarci da un sistema comunicativo che ci vuole perennemente distratti, potremo prestare attenzione alla reale natura della notizia che ci viene proposta.

In questo modo, consapevolmente, avremo la capacità di dare forma a nuovi processi comunicativi, trasformandoli in canali di cambiamento collettivo.

Ed è proprio sul modo di comunicare, di dar forma alla notizia e di comprenderla, che verterà il prossimo incontro di Parole Guerriere Seminari Rivoluzionari a Montecitorio, il 21 febbraio 2019.

Potendo contare sulla preziosa presenza del Presidente della Camera Roberto Fico, dei nuovi vertici RAI, il Presidente Marcello Foa e l’Amministratore Delegato Fabrizio Salini, nonché del Poeta e Filosofo Marco Guzzi, il prossimo incontro di Parole Guerriere intende mettere al centro del dibattito la necessità di divulgare, a livello sociale e politico, un’informazione più vera, a tutto tondo, non faziosa, che abbia a cuore le tematiche cruciali che l’umanità si prepara oggi ad affrontare.

Comunicare il cambiamento significa aprire una finestra sulle sfide climatiche, geopolitiche ed economiche che incombono sull’uomo di oggi, sempre più distratto dal vortice consumistico che lo attanaglia. Il nostro sistema, nella morsa della cultura della performance, dello spreco, dell’ “usa e getta”, ha bisogno di essere scosso, demolito e ricostruito.

Imparare a comunicare, accompagnando consapevolmente i rivolgimenti sociali, economici e geopolitici in atto a livello globale, è il primo passo per stimolare un vero e fondato cambiamento antropologico, che rivoluzioni il nostro modo di stare al mondo.

Solo portando avanti una Rivoluzione integrale, che permei ogni ambito della vita dell’essere umano, creando spazi adatti all’elaborazione di un pensiero consapevole e davvero informato, sapremo dare fondo alle immense potenzialità offerte da questo straordinario secolo appena iniziato.

PER INFO -> http://www.paroleguerriere.info/