Bene Luigi di Maio, avevamo bisogno di queste tue #ParoleGuerriere.
Non ho fatto mai mistero della necessità di ripensare il movimento alla luce delle nuove responsabilità di governo e delle nuove sfide del tempo. È con questo spirito che ho accettato un’altra candidatura, con la consapevolezza di poter continuare a infondere energie in questo progetto politico e per contribuire alla rinascita del Sud. Strutturarsi non significa per forza abbandonare i propri principi e valori rivoluzionari, anzi! Per cambiare ci vuole coraggio, creatività e abbandonare alcune ipocrisie. Mi spiego meglio: la nostra liquidità non può legittimare derive antidemocratiche, né l’impossibilità di rintracciare le responsabilità politiche. Strutturarsi non significa ripiegarci sull’organizzazione novecentesca dei partiti. Ci servono consessi democratici sia fisici che telematici per decidere, consessi creativi per la libera elaborazione del pensiero e per la formazione di Attivisti e Portavoce. Parole Guerriere Seminari Rivoluzionari ha già tracciato da tempo una via, riconoscendo la storia del MoVimento ma avendo l’entusiasmo di immaginarne il futuro. Il sistema massmediatico continuerà a dipingerci a suo uso e consumo, proseguirà a parlare di pragmatici ed ortodossi, di dimaiani e fichiani, ci vogliono pavidi o cinici. Io non ci sto! E dico: riscopriamoci tutti GUERRIERI (di pace ovviamente)!
Ecco l’articolo: