Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha dato ufficialmente avvio al Piano Stralcio 2019, per tutelare tutto il territorio nazionale dal dissesto idrogeologico.
Finalmente, dopo anni di governi che hanno fatto della nostra Regione una terra dimenticata, è stata adottata una strategia solida e mirata, con l’obiettivo di rendere più sicure le innumerevoli zone a rischio del nostro Paese.
In soli tre mesi, infatti, il Governo del Cambiamento è riuscito ad identificare tutti i territori da risanare e a pianificare i relativi interventi, i cui lavori saranno supportati da un fondo di ben 315 milioni di euro.
In Calabria, una delle Regioni più sottoposte al rischio di dissesto idrogeologico, saranno finanziati ben 6 interventi: uno in località Maione, di Altilia, per una somma complessiva di 1 milione e 85.000 euro; un secondo a Vibo Valentia dove, grazie agli oltre 8 milioni concessi, invece dei quasi 7 milioni già richiesti, sarà completata, messa in sicurezza e ripristinata la tangenziale est; 800 mila euro, a fronte dei 520 mila richiesti, serviranno invece per il terzo intervento, che avverrà nel centro abitato di Martirano Lombardo, al fine di completare le opere di riduzione del rischio idrogeologico. Un quarto è previsto in località Marinetti, di Melissa, sulla base dei 940 mila euro che permetteranno il completamento e la regimentazione idraulica del torrente San Giacomo. Un quinto, invece, con una dotazione di 1 milione e 200 mila euro riguarderà il completamento dei lavori di manutenzione e ripristino della rete idrografica della fascia costiera della provincia di Crotone. Infine, 1 milione e 330 mila euro saranno allocati a Soveria-Simeri, per la messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico del versante ovest del centro abitato.
Gesti concreti e lungimiranti, per i quali ringrazio il Ministro Costa che ha da subito accolto le nostre istanze e risposto alle relative esigenze. Poter riaprire questi cantieri significa non soltanto aumentare la sicurezza del territorio, ma soprattutto sostenerne l’economia e le imprese locali, creando lavoro e rilanciando tutte quelle aree che non possono più essere abbandonate.
SCIOGLIMENTO DEI COMUNI PER MAFIA: URGE UNA NUOVA NORMATIVA PREVENTIVA, M5S E’ PRONTO
Questa mattina ho partecipato alla presentazione del Rapporto dell’associazione Avviso Pubblico riguardante lo scioglimento dei Comuni per mafia. Alla presenza del Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra e di esponenti del mondo accademico nazionale, quali il Prof. Isaia Sales, moderati dal giornalista Paolo Borrometi, si è discusso dell’importanza di rivisitare, in un’ottica integrata e lungimirante, l’esistente normativa in materia di scioglimenti comunali.
In una situazione caratterizzata da una pervasiva cultura mafiosa a livello nazionale, che incide, attraverso modalità e strumenti differenti, tanto al Sud quanto al Nord Italia, è dovere delle Istituzioni dare forma ad una normativa che sostenga, accompagni e difenda la popolazione locale lungo il passaggio verso una rinnovata legalità amministrativa e politica.
E’ necessario, dunque, sfatare il falso mito che lega la gestione mafiosa di un territorio all’idea che i cittadini che compongono il tessuto sociale siano essi stessi radicati nelle logiche mafiose.
Lo Stato ha il dovere di rinsaldare il rapporto di fiducia intercorrente tra le Istituzioni e le popolazioni locali. Smettiamo di far sentire i cittadini colpevoli delle gestione criminale delle proprie amministrazioni locali. Impegniamoci, al contrario, a garantire il ritorno alla piena funzionalità della cosa pubblica, alla trasparenza, alla legalità, con l’obiettivo di impedire che insidiose connivenze del potere criminale prendano il sopravvento.
Il duplice, triplice scioglimento a cui molti Comuni del Meridione sono soggetti è infatti la conferma che, da quel territorio, la logica mafiosa non è ancora stata sradicata.
Per questo motivo, in questa legislatura, ho presentato -nuovamente- una Proposta di Legge (https://www.camera.it/leg18/126?tab=&leg=18&idDocumento=474&sede=&tipo=) per dirimere le questioni più delicate ed irrisolte relative allo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. La Proposta, infatti, interviene su alcuni aspetti cruciali della gestione degli enti commissariati: l’incandidabilità, rendendola effettiva e non più eludibile; il controllo democratico: istituendo un organo ad hoc di cittadini liberi; la trasparenza: stabilendo la pubblicità della relazione prefettizia anche nel caso di non scioglimento; presenza effettiva dei Prefetti della Commissione straordinaria: introducendo un apposito elenco di funzionari esperti che una volta nominati devono dedicarsi in via esclusiva; il personale dipendente: stabilendo norme più severe per i soggetti responsabili delle infiltrazioni; la concessione di incentivi economico- finanziari: al fine di migliorare le condizioni dell’ente e facilitare l’attività della commissione. Insomma, una norma che mira a ricostituire il buon funzionamento dell’ente, restituendo ai cittadini gli strumenti per amministrare in maniera sana e democratica la cosa pubblica a livello locale.