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#SANITÀ, IN CALABRIA NESCI INCALZA MINISTRA GRILLO

 

nesciinterpellanza

Nel giorno del 27° anniversario della strage di Via D’Amelio, in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta, non possiamo che onorare la sua memoria continuando a fare sempre il nostro dovere con coraggio e libertà.
Con determinazione, non mi stanco di battermi per il pieno risanamento della disastrata sanità Calabrese, per far sì che possiamo finalmente godere del diritto alle cure e alla salute. Dobbiamo sradicare il tentacolare sistema ‘ndranghetista e di gestione clientelare della sanità regionale. È ancora troppo forte il sistema opaco di chi per inettitudine o irresponsabilità istituzionale pensa che in Calabria ci si possa concedere di tutto. Ma io non ammetto più sbagli né inerzia alcuna. Per questo ho formalmente strigliato la Ministra della Salute Grillo.
Non è facile restare umani in Calabria come ho spiegato nell’illustrazione dell’interpellanza odierna scritta con il collega Sapia.
Inoltre, esponenti del PD e del centro destra che da 20 anni fanno il bello ed il cattivo tempo anche in Calabria, mi hanno accusata di essere stata in conflitto di interessi nel merito delle disposizioni contenute nel Decreto Calabria. Sapete una cosa? Sì, sono in conflitto, ma con i LORO interessi: con gli interessi di chi ha da sempre mangiato e speculato politicamente sulla sanità calabrese e sui cittadini in cerca di cure, per il bieco soddisfacimento di interessi di comodo.
Lavoro senza sosta nonostante le difficoltà portando la voce di chi soffre.

 INTERVENTO COMPLETO

Ecco il link della mia interpellanza -> https://aic.camera.it/aic/scheda.html?numero=2/00454&ramo=CAMERA&leg=18

 

Ecco il testo della mia interpellanza:

Ecco, Presidente, restare umani in Calabria è molto complicato, perché la vita, il lavoro, la vita quotidiana ci mettono sempre di fronte a tante sfide – dalle difficoltà nei diritti essenziali, dalla mobilità alla salute, appunto – ed è difficile restare umani in Calabria dopo l’ennesima morte di una mamma all’ospedale di Cetraro. Sicuramente, c’è stato un intempestivo intervento, sicuramente la magistratura andrà a rintracciare le responsabilità penali, però è proprio nei momenti complicati, quando le cose si fanno sempre più difficili, che le istituzioni non possono arretrare, che le istituzioni non possono demoralizzarsi e bisogna spiegare ai cittadini quello che succede. Non ci può essere ad ogni costo la ragione di partito, soprattutto quando le responsabilità sono individuali, e vengo a voi, rappresentanti del Governo, del Ministero della Salute, in particolare. Quindi, sono ancora qui, in quest’Aula, con l’elmetto, con le parole guerriere, per spronare formalmente – perché questa è la sede che utilizzano i deputati per dire ciò che serve e che è utile alla salvaguardia, in questo caso, del diritto alla salute dei cittadini -, per chiedere formalmente al Ministero della Salute di agire senza più attendere e anche alla Presidenza del Consiglio di vigilare su tutto questo, perché ultimamente in Calabria sono successe cose poco chiare, come le dimissioni del sub commissario Thomas Schael, che la Ministra Grillo aveva scelto come tecnico a supporto del generale Cotticelli. Siccome ci sono cose poco chiare che ho ritenuto di scrivere in un’interpellanza, già depositata e pubblica, e già depositata anche presso la procura della Repubblica, riguardo ad alcune TAC che, inizialmente, erano state autorizzate dalla struttura commissariale e, poi, prontamente, il generale le ha rimosse con un suo atto uguale e, quindi, contrario, e su questo, quindi, c’è da indagare, sono qui perché, come deputato, rappresento la Nazione e, ancor prima, nel mio cuore, la regione che mi ha eletto. Quindi, siamo qui perché il Governo ha voluto – e per questo ringrazio l’intero Governo – il “decreto Calabria” e, quindi, è il Governo che ha deciso di accendere un faro sulla Calabria con questo decreto, di cui – colgo l’occasione per dirlo, lo ribadisco in una sede istituzionale così alta – io non ho scritto un rigo, ma che ho sostenuto e sostengo apertamente, perché è una grande opportunità per la regione. L’ho sostenuto così tanto che la mia forza politica mi aveva chiesto di essere relatrice di quel provvedimento, che ho difeso da ogni illazione e da ogni attacco ingiusto. Quindi, siccome conosco l’importanza di quello strumento e lo sforzo che c’è stato da parte di tutto il Governo per arrivare a quel decreto, non si può perdere questa opportunità per l’incapacità e l’inettitudine di qualcuno.Andiamo a vedere in che cosa si inserisce, perché su queste vicende nuove risponde la Ministra Grillo, sulle vicende vecchie conosciamo bene la storia e da qui deriva l’oggetto dell’interpellanza, Presidente, perché abbiamo depositato tempo fa questa interpellanza, all’indomani di una notizia incredibile, ma non troppo, che diede il compianto direttore del Corriere della Calabria, Pollichieni, il 13 febbraio del 2019, quando scrisse che mezzo miliardo di euro – e precisava che la cifra era imprecisa per difetto – era stato pagato dalla regione Calabria negli ultimi dieci anni per rimborsare la sanità del Nord, in particolare, ovviamente, di alcune regioni – parlo della Lombardia, del Lazio e del Piemonte – e che questi soldi, che rientrano in quel famoso calderone della mobilità passiva, erano stati pagati dalla regione Calabria senza alcuna verifica, senza alcun controllo. Quindi, deliberatamente, nelle sedi istituzionali preposte – il presidente del Partito Democratico, Oliverio, drizzi le orecchie -, nelle regioni preposte, quelle in sede di confronto fra Stato e regioni, questo presidente, e molto probabilmente nemmeno quello precedente, al quale non ho mai lesinato critiche e sono agli atti le mie interrogazioni parlamentari contro la giunta Scopelliti, anche nella sua giunta in prorogatio quando fu raggiunto dalla condanna e per questo, poi, fu sospeso e dopo anche arrestato. La regione Calabria, quindi, è l’unica regione che, in questi anni, non ha mai chiesto alle regioni delle specifiche per il rimborso di questi soldi e chi ci ha rimesso sono sempre i cittadini calabresi, perché questi soldi vengono decurtati: anche per fare spazio sulle narrazioni, diciamo, false, nordiste, da parte di alcuni, non è che questi soldi siano stati tolti ad altre regioni. No! È il Fondo sanitario nazionale che viene decurtato e non viene dato alla regione Calabria, ma che invece per la quota che serve a coprire la mobilità passiva viene giustamente dato alle regioni che erogano servizi e prestazioni assistenziali a favore dei cittadini calabresi, i quali, con tante fatiche dei pazienti stessi e delle famiglie sono costretti ancora oggi ad emigrare. Quindi, su questa somma, siccome abbiamo dei dati che provengono anche dal Ministero e che spero che oggi vengano confermati, effettivamente la regione non ha mai verificato e ha pagato così mezzo miliardo senza nemmeno verificare, ma ciò era importante visto che è una regione in pieno disavanzo. Passo ora a due brevi capitoli, in modo veloce. Il primo è la breve e triste storia del centrodestra e del centrosinistra in Calabria, di cui qui ci sono anche autorevoli esponenti alla Camera dei deputati, così autorevoli nel senso che sono giganti della politica calabrese, mentre io, purtroppo, sono sempre un nano a confronto di queste persone. Ecco, il piano di rientro viene acclarato e decretato nel 2009, dopo che viene accertato – pensate! – un debito di 2,2 miliardi di euro: come si è fatto fronte a questo debito? Intanto, dall’anno dopo, cioè dal 2010, siamo commissariati, quindi abbiamo celebrato il compleanno con dieci anni di piano di rientro (un triste compleanno). Questi 2,2 miliardi sono stati ripianati con 1,1 miliardi di euro dai fondi FAS, cioè quei fondi che lo Stato aveva destinato alla Calabria per lo sviluppo delle infrastrutture e lo sviluppo economico e sociale dell’intera regione: soldi buttati perché dovevano coprire il disavanzo e di questo ne rispondono i signori del centrodestra e del centrosinistra; 900 milioni di euro sono stati recuperati attraverso un mutuo trentennale, Presidente, che ancora oggi noi siamo costretti a pagare – un mutuo trentennale – con il Tesoro, quindi di Stato; poi andiamo agli ultimi 200 milioni di euro di disavanzo che rimangono e che rimanevano, che sono stati ripianati in questi anni, Presidente, a “botte di piani di rientro”, cioè, come io dico sempre, di tagli, di un vero e proprio programma di amputazioni da parte di AgeNaS, in piena linea con la narrazione dell’austerity e della necessità di tagliare, solo che si è tagliato sulla pelle dei cittadini. Ci sono stati tagli ai reparti, agli ospedali, ai servizi; inoltre non sono mai stati rimpiazzati i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari e abbiamo subito il blocco del turnover, così come l’ha subito tutta l’Italia. Solo recentemente – di questo bisogna dare atto ed è stato proprio inserito nel “decreto Calabria” – è stato inserito lo sblocco del turnover per tutta l’Italia e, maggiormente, per la regione Calabria.Ma mi avvicino, così, ai nostri giorni e arriviamo al capitolo “Scura come la mezzanotte”, perché, seppure con tutte le défaillance varie, nel 2014 – c’erano due commissari, prima del 2014, di cui ho apprezzato l’operato: il generale Pezzi e D’Elia, che avevano cercato di mettere alcune pezze, ma la giunta di centrodestra era quella che era – il disavanzo certificato era di soli 30 milioni di euro; ciò significava che noi, praticamente, eravamo quasi usciti dal piano di rientro e i miei atti parlamentari sono stati pesantissimi su questi trascorsi.Ma che cosa fa il centrosinistra al Governo (Governi Letta, Renzi e Gentiloni, che hanno lasciato sempre al suo posto la Ministra Lorenzin)? In accordo tra Partito Democratico e Nuovo Centrodestra si nomina Scura, quell’ingegner Scura che oggi pontifica ancora, scrivendo libri, mentre invece dovrebbe rispondere delle malefatte e delle sue incapacità nella gestione della sanità calabrese. Come subcommissario, poi, c’era il dottor Andrea Urbani, che oggi, in quanto nominato dalla Lorenzin, è direttore della programmazione generale nazionale, di cui la Ministra Grillo si avvale proprio per la gestione delle questioni calabresi. Quindi io sono costretta a vigilare ancora di più, riconoscendo diverse – diciamo – capacità e competenze al soggetto, che però ha fatto parte di una struttura commissariale. Quindi, che lui oggi abbia questa importante presenza, datagli e, appunto, ribadita anche dalla Ministra Grillo, questa cosa va attenzionata. Dunque, siamo arrivati a 168,8 milioni di euro di disavanzo. Quindi, dacché nel 2014 eravamo quasi usciti dal piano di rientro, grazie alla struttura commissariale di Scura arriviamo a questa cifra – che decreta però questo Governo – con il tavolo di verifica del 4 aprile 2019, perché Scura è stato cacciato, dopo mie varie insistenze, soltanto sei mesi dopo, ovvero sei mesi dopo l’annuncio che la Ministra Grillo aveva fatto a giugno del 2018. Quindi arrivano dopo pochi mesi i commissari e il tavolo di verifica certifica il blocco tecnico di turnover e di aumento di tutte le tasse che conosciamo.Quindi noi siamo arrivati ai giorni nostri con questa situazione e con il fatto che la struttura commissariale – l’attuale nuova struttura commissariale – non è riuscita a evitare questo blocco e, quindi, c’è stato un grande sforzo del Governo e del MEF di sbloccare il turnover, innanzitutto per la Calabria, che purtroppo era ripiombata, nonostante stesse per essere approvato il decreto, di nuovo in un blocco tecnico.L’oggetto dell’interpellanza va ad aggravare e a ribadire delle responsabilità politiche-istituzionali; quindi partiamo con le responsabilità del passato e spero che siano confermate con la risposta che mi darà il rappresentante del Governo, peraltro senza poi esimerci dal raccontare le difficoltà che ci sono oggi, perché bisogna assolutamente metterci mano e recuperare il tempo perduto.

 

Qui trovate la mia risposta  :

M5S). Sì, sono soddisfatta Presidente, perché è la riprova che in questi anni c’è stata una sciatteria e forse chissà se nel futuro la storia ci dirà che c’erano magari altri accordi politici, per mio giudizio intollerabili, ingiustificabili, perché bisognava fare attenzione quando si pagavano con le risorse pubbliche le prestazioni assistenziali fuori regione, quando tutte quelle cifre potevano, invece, essere investite proprio all’interno del Servizio sanitario regionale.

E questa risposta conferma la responsabilità del centrodestra e del centrosinistra, della politica regionale, poi possiamo risalire gerarchicamente a tutti i Governi e ai rappresentanti nazionali, ma siccome io, in quest’Aula, Presidente, ho subito e ho dovuto sorbirmi più che altro le prediche di quei giganti della politica di cui dicevo sopra, perché mi sono dovuta sorbire le prediche, in Aula e fuori, dall’Aula di Enzina Bruno Bossio, che oggi è rinviata a giudizio per questioni di corruzione, dell’onorevole Santelli, di Cannizzaro, che ha anche parlato prima, ma ho avuto l’attenzione anche dell’altra Aula del Senato, del senatore dottor Mangialavori, che proprio tra l’altro lavora nella sanità privata, è medico, e il senatore Siclari, sono stata attenzionata da così tante osservazioni, da gente che ha fatto la storia della politica calabrese e che ancora oggi siede in questi banchi e che evidentemente è in grado, in parte, di incidere nel contesto storico-politico nazionale e regionale.Mi è stato detto che il mio ruolo di relatrice, che ho difeso fino all’ultimo, era in conflitto di interessi con una nomina che era stata approntata dal generale Cotticelli: si parlò di questo medico e sindacalista, persona perbene e preparata, riconosciuta in tutta la Calabria anche dagli stessi politici che hanno cercato di offendere sia me che lo stesso medico; questo medico Scaffidi, che era stato scelto, nominato in prima battuta dal generale, proprio perché evidentemente gli aveva riconosciuto capacità, fiducia e stima, perché, da sindacalista, continua a fare delle battaglie, aveva questo difetto di essere onesto e soprattutto di avere un trascorso di battaglie di legalità e di diritto alla salute insieme al MoVimento 5 Stelle e in particolare a me, perché mi sono occupata, in questi anni, proprio di sanità calabrese.È stato detto che ero in conflitto di interesse. Io in quest’Aula colgo l’occasione per dirlo, per ammetterlo, che io assolutamente ero e sono in conflitto, però con i loro interessi, con gli interessi di questa gente, dalla Bossio alla Santelli, a Siclari, a Mangialavori, a tutta questa gente che ancora qualcuno evidentemente sostiene e legittima, perché i loro interessi sono scritti nero su bianco nella storia dei ruoli che hanno avuto in Calabria e anche a livello nazionale, quindi io sono fiera di essere in conflitto, Presidente e rappresentanti del Governo, con gli interessi di questi signori. Poi li vedremo, nel tempo e anche nel passato, se qualcuno ha voglia, perché toccare la Calabria non piace mai a nessuno, perché toccare la Calabria significa in qualche modo infangarsi o comunque avere a che fare con il fango, ma io ho degli stivali, sono ben attrezzata nella mia regione e me ne frego delle cose che mi vengono dette per cercare di indebolirmi, per cercare di intimidirmi, a me non me ne frega nulla.E allora, siccome non c’è più tempo, rappresentanti del Governo, sbrigatevi, perché sono passati sette mesi con la nuova struttura commissariale e non sono per niente soddisfatta dei percorsi che sono stati approntati, perché io proseguo a lavorare e lo ribadisco chiaramente: io continuo ad aiutare questa struttura commissariale, a vigilare su questa struttura commissariale e non perché c’è qualcuno che mi può stare o mi deve stare simpatico o antipatico, ma perché io sono un rappresentante della nazione, eletta, e il mio compito è fare questo e lo faccio nelle sedi formali, nelle sedi pubbliche, dove è d’uopo per raccontare e spiegare.Allora, sbrigatevi, signori rappresentanti del Governo, perché io faccio la mia quota parte da parlamentare di maggioranza, che sono fiera di rappresentare e di sostenere il Governo Conte in questa alleanza complicata, ma che ha dato i suoi frutti, con la Lega, perché la struttura commissariale fino ad oggi ha perseguito pedissequamente il programma del precedente commissario Scura, con diciamo avalli di assunzioni poco chiare, perché c’è una confusione fra chi è in graduatoria e chi è vincitore di concorso, fra i precari.Siccome in questi mesi non è stata fatta alcuna verifica sul fabbisogno del personale, fatela presto, fatela. Dovevate farla ieri. Non è stato fatto neanche un piano assunzionale del settore dell’emergenza-urgenza in vista del periodo estivo. Io sono originaria di Tropea, ma posso parlare per l’intera Calabria: la Calabria in estate triplica in popolazione e i servizi sono sempre più sofferenti. Non è stato fatto alcun piano di emergenza per sopperire in estate a questa carenza e a questi problemi, che sono già scritti e che sono già a cronaca futura che possiamo anticipare.Non è stato fatto alcun monitoraggio della realizzazione dei nuovi ospedali, non è stata posta alcuna attenzione sulla riapertura dei presidi ospedalieri di Praia a Mare e di Trebisacce, cosa che invece è stata sollecitata da me e da altri parlamentari direttamente ai funzionari preposti, chiedendo anche spiegazione all’ASP di Cosenza, perché è da quattro anni che ci sono specifiche sentenze del Consiglio di Stato.Sono passati sette mesi e dei segnali di cambiamento dovevano essere dati, invece ci siamo sorbiti Scelli, che abbiamo tollerato, per fiducia, fino a poco tempo fa, almeno da parte mia, alla Ministra, e che poi ci ha lasciato questi bei regali, quindi si salvi chi può, dove andrà questo signore.E poi permangono – lo dico al Governo tutto, a quest’Aula – questioni di illiceità segnalate a più riprese da operatori, da medici, ma anche da noi stessi con atti parlamentari e con segnalazioni dirette alla struttura commissariale, favoritismi e violazioni di leggi che ancora permangono, perché sono una situazione cronica che permane in tutte le aziende calabresi. Andate a responsabilizzare, subito, i facente funzione, perché i facente funzione non stanno là parcheggiati, che devono aspettare i nuovi: intanto i facente funzione lavorassero, ma siano sollecitati dalla struttura commissariale, altrimenti nessuno farà nulla e dopodiché sbrigatevi a nominare i nuovi. A me non interessa chi nominate e sarò la prima ad essere felice se questi nuovi, se e quando li troverete, riusciranno ad approntare risultati e sarò io per prima stessa ad aiutare queste persone, che non voglio nemmeno sapere chi sono, lo scoprirò e lo leggerò dai giornali, perché che ognuno si prenda le responsabilità politiche che ha, soprattutto voi che avete ruoli governativi. Sbrigatevi, perché ci sono cinque aziende scoperte su otto, perché la nona è sciolta per mafia e quindi c’è una struttura commissariale, lì, che va vigilata e sarà oggetto di altre mie interpellanze rivolte al Ministro dell’Interno, visto che bisogna capire che cosa sta succedendo lì.Vado a concludere dicendo che purtroppo non sono state mai approntate delle iniziative di conseguenza per quanto riguarda quella scabrosa e raccapricciante vicenda dei cartoni che sono stati utilizzati al posto degli specifici dispositivi al pronto soccorso dell’Ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Pur inizialmente la Ministra era uscita su questo tema, ma poi si è fermato tutto, nonostante le bufale di alcuni giornali sono state smentite, nonostante i tribunali del lavoro abbiano rimosso la sanzione che era stata inflitta al medico: pensate che era stato colpevole di aver contribuito a portare agli onori della cronaca questa raccapricciante vicenda. Che fine ha fatto quella storia? Abbiamo fatto luce o tutto deve sempre passare in cavalleria, perché la Calabria è troppo complicata da gestire?Allora, ancora non è stato fatto niente e qui sollecito al Governo e sollecito apertamente l’Ordine nazionale dei medici: svegliatevi, perché sulla morte del piccolo Flavio Scutellà – che è stata una di quelle morti tragiche di minorenni, che non è stata la sola, perché ci sono state anche la Ruscio e la Monteleone, da dove poi nasce tutta la storia del piano di rientro e dello scoperchiamento di questa tragedia che è la sanità calabrese – non è stato fatto mai nulla riguardo al medico che ha ucciso il piccolo Scutellà, perché c’è stata una sentenza, passata in giudicato, di condanna a diciotto mesi di reclusione nei confronti di questo medico. Cosa aspettate a sanzionare questo medico (sia Governo, per le iniziative di competenza, sia l’ordine dei medici)?E allora chiudo Presidente, perché vanno date delle spiegazioni pubbliche formali su queste dimissioni e su queste dinamiche che sono successe e che spero che saranno anche attenzionate dalla procura della Repubblica.Chiaramente la Ministra ha detto che la mia collaborazione non è più gradita come prima, ma a me non interessa, perché io ho la mia dignità ed un percorso politico che è molto chiaro, che è agli atti e che è intellegibile da chiunque abbia voglia di approfondire.Continuo quindi a sostenere questa maggioranza di Governo, continuo a tenere alta la bandiera del MoVimento 5 Stelle in una terra di Calabria dove abbiamo avuto il coraggio di combattere delle battaglie quando tutti si imboscavano: tutti si imboscavano, tutti e dico tutti! Non sarò più clemente: c’è soltanto questa differenza. Non sarò più clemente: sarò implacabile, perché rappresento i cittadini calabresi, i loro drammi; sono la loro voce, come lo siete tutti, e io la voglio e devo interpretare così, perché non mi resta che questo. Non è quindi più tempo di perdere l’occasione e l’opportunità che ci ha dato questo decreto. Adesso servono azioni, azioni anche concrete e subito.