Ho appena votato l’autorizzazione allo scostamento di bilancio rispetto agli obiettivi di finanza pubblica per 25 miliardi di euro, per far fronte all’emergenza in atto.
Condivido le misure urgenti che il Governo si accinge ad adottare, riferite oggi in Commissione Bilancio dal Ministro Gualtieri, fondate su quattro punti: limitare la diffusione del contagio, garantire gli equipaggiamenti, promuovere la ricerca, affrontare le necessità socio-economiche.
Per garantire le risorse necessarie per il SSN e la Protezione Civile saranno acquistati 5.000 ventilatori, i dispositivi connessi e mascherine protettive, saranno reclutati medici, specializzandi e infermieri, verrà chiesto alle forze armate di fornire 320 unità di medici e paramedici militari, saranno assunti a tempo determinato medici specialisti e infermieri dall’INAIL, saranno istituite unità speciali di continuità assistenziale ed aumentate del 50% su base regionale le strutture di terapia intensive e del 100% le unità di malattie infettive e pneumologia.
Per aiutare il sistema Paese che è stato di fatto congelato da questa crisi, dobbiamo iniettare liquidità, lato famiglie e lato impresa.
Concordo, pertanto, col blocco che riguarda la cassa integrazione, anche quella in deroga, perché in tutta Italia venga garantito un ammortizzatore per quelle persone che lavorano in un contesto più piccolo. Ma è anche fondamentale il pacchetto sulle famiglie, a cominciare dal congedo parentale e dal sussidio per il baby-sitting.
Sarà disponibile maggiore liquidità con l’accesso gratuito al fondo di garanzia per le PMI – fino a 40 miliardi – e con la sospensione delle rate dei mutui per 18 mesi.
Saranno varate misure per la sospensione dei versamenti tributari, per lo sblocco degli investimenti per opere infrastrutturali, per l’alleggerimento del codice degli appalti.
CdP e SACE investiranno fino 7 mld: 3 per calmierare i tassi per le imprese e 4 per export e internazionalizzazione.
Nessuno dovrà perdere il posto a causa del Coronavirus!
Iniettare liquidità significa però ridisegnare sul lungo periodo il sistema europeo.
Va bene, pertanto, chiedere in sede europea quelle deroghe temporanee sugli aiuti di stato che, peraltro, il patto di stabilità già prevede per circostanze eccezionali.
Concordo con il collega Alberto Bagnai quando afferma che la teoria fiscale dello spread legata al deficit e alla spesa è fasulla: l’aumento da 7 a 20 miliardi di spesa è stato accolto positivamente dai mercati.
Mi spiace constatare, invece, che il Ministro Roberto Gualtieri non ravvisi alcun pericolo dalla Riforma del #MES (che si voleva mettere al primo punto dell’OdG dell’Eurogruppo di lunedì prossimo), sebbene anche lui convenga che una riforma del genere non possa essere discussa in un momento emergenziale quale quello attuale. Altrimenti troverebbe spazio la provocazione del collega Renato Brunetta di chiedere al MES – a quello vigente si intende – di utilizzare la sua potenza di fuoco, pari a circa 700 miliardi, per aiutare i Paesi coinvolti in una crisi senza precedenti. Ma la troika, noi, non la vogliamo!
Per questo ritengo necessario, come avanzato dal collega Stefano Fassina, che in sede europea si valutino strumenti temporanei che consentano alla #BCE di monetizzare subito una parte del debito, senza passare per il mercato.
Alla BCE deve essere consentito di comprare direttamente i nostri titoli di debito, deve diventare prestatore di ultima istanza. Questo sarebbe un vero fondo “salva-stati” e non l’imbroglio del MES!
Sono tempi difficili, ma terremo sempre alta la guardia!