Ieri, il Presidente Conte ha dato avvio al Piano nazionale che per la messa in sicurezza del territorio italiano, a forte rischio idrogeologico.
Come hanno ricordato i colleghi della Commissione Ambiente e lo stesso Presidente del Consiglio, il 79% del nostro territorio è troppo fragile e bene ha fatto il governo ad adottare una strategia coordinata per mettere a disposizione di Regioni ed enti locali ben 10,853 miliardi di euro destinati ad affrontare la piaga del dissesto idrogeologico, 3 dei quali già pronti quest’anno per opere immediatamente cantierabili. Grazie all’impegno del ministro Lezzi sono a disposizione delle Regioni anche 2 miliardi di risorse europee. Con Progetta Italia il Paese ha finalmente un Piano di mitigazione del rischio, il più grande mai realizzato in Italia, fatto di risorse, strumenti e tempi adeguati: finalmente si mette mano con serietà alla grande opera della messa in sicurezza del territorio. I dati a nostra disposizione sulle aree a rischio e la minaccia ormai costante del cambiamento climatico e dei fenomeni meteorologici estremi ci impongono di agire subito. Come ha ribadito il ministro Costa a breve ci sarà anche un disegno di legge per cambiare alcune norme relative alla messa in sicurezza del territorio. Ora non ci sono più scuse a nessun livello, ci solo i soldi, sono chiare le competenze e le modalità e una task force di nove tecnici al ministero dell’Ambiente costituirà una segreteria tecnica di supporto e monitoraggio. Mettiamo al sicuro il Paese e mettiamo al sicuro il nostro futuro.
Ma quali #risorse prevede il Piano #Proteggitalia?
Il Piano mette a disposizione delle Regioni e degli enti locali quasi 11 miliardi per la sicurezza del territorio, e sarà ripartito fra le diverse regioni nel modo seguente: 81,6 milioni alla provincia autonoma di Bolzano; 115,83 milioni alla Calabria; 135 milioni all’Emilia Romagna; 277,68 milioni al Friuli Venezia Giulia; 82,96 milioni al Lazio; 333,68 milioni alla Liguria; 96,79 milioni alla Lombardia; 65,85 milioni alla Sardegna; 221,47 milioni alla Sicilia; 68,08 milioni alla Toscana; 133,26 milioni alla Provincia autonoma di Trento; 755,91 milioni al Veneto; 10,93 milioni alla Basilicata; 4,78 milioni al Piemonte; 9,86 milioni al Molise; 202,89 milioni all’Abruzzo; 3,05 milioni all’Umbria; 290 mila euro alla Valle d’Aosta.