Nell’ambito della conversione in legge del Decreto Calabria, di cui sono relatrice alla Camera, in Commissione Affari Sociali abbiamo audito il Presidente della Regione Mario Oliverio. Il Presidente, nello specifico, ha affermato di non avere alcuna responsabilità in merito alla catastrofica situazione in cui versa la sanità calabrese, addossandone l’intera colpa all’Istituto commissariale. In questi anni, abbiamo sempre ribadito quali siano state, al contrario, le sue responsabilità in quanto Presidente di Regione. Non abbiamo lesinato attacchi nemmeno nei confronti dell’Ing. Scura che, nell’ambito della già delicata situazione che caratterizzava la sanità calabrese, aveva alimentato illegittimità che ho poi più volte denunciato. Ho chiesto, dunque, al Presidente Oliverio, i motivi per cui abbia ripetutamente nominato Direttori Generali che già avevano concorso al determinarsi della situazione di disavanzo finanziario regionale in ambito sanitario, e perché, inoltre, non abbia poi attivato la procedura di decadenza nei confronti di questi ultimi, preferendo al contrario premiarli e confermarli.
NESSUNA RISPOSTA è arrivata su questo specifico punto dal Presidente.
Come ho sottolineato nel corso dell’audizione, la questione della dirigenza è cruciale, ed è per questo che il Decreto è necessario: quando ci si chiede come sia possibile gestire in soli 18 mesi il dramma della sanità calabrese, ricordiamoci che la questione centrale non è quella del tempo, quanto piuttosto quella della possibilità di consegnare STRUMENTI e DIRETTIVE RIVOLUZIONARI che permettano di risanare i servizi sanitari nella Regione. Per questo continuiamo a lavorare alacremente perché questo Decreto costituisca un reale spartiacque nella gestione della cosa pubblica regionale in ambito sanitario, perché l’intera struttura dirigenziale, amministrativa e finanziaria risponda finalmente ai criteri di trasparenza e lungimiranza necessari a definire lo sviluppo del sistema sanitario calabrese nei prossimi anni.