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SCIOGLIMENTO DEGLI ENTI PER MAFIA: PERCHE’ UNA NUOVA LEGGE E’ FONDAMENTALE

Continuano i lavori di discussione in Commissione Affari Costituzionali sulla mia Proposta di Legge relativa allo scioglimento degli enti locali a seguito di infiltrazioni mafiose.
Ma perché è così necessaria una normativa nuova, più solida ed efficace, in questo ambito?
Ce lo mostrano i numeri: dal 1991 al 2018 sono stati sciolti ben 298 tra enti locali, amministrazioni comunali, aziende sanitarie ed ospedaliere.
41 di questi enti sono stati sciolti due volte, e 14 hanno raggiunto quota tre.
La stragrande maggioranza degli scioglimenti ha avuto luogo in Campania (35%), Calabria (34%) e Sicilia (24%), mentre le Province più colpite sono Reggio Calabria, con ben 59 provvedimenti di scioglimento, e Napoli, che ne ha subiti 55.
Tuttavia, casi sempre più frequenti si registrano nelle Regioni del centro-nord, di cui sono protagoniste il Piemonte, la Liguria, il Lazio e l’Emilia-Romagna.
Le numerose e fortunate inchieste che in questo anno le Forze di Polizia e la magistratura hanno coraggiosamente intrapreso non fanno che ricordarci di quanto la criminalità organizzata sia ben radicata e strategicamente diffusa nel nostro Paese: con l’inchiesta “San Michele”, ad esempio, abbiamo avuto prova del lungo braccio che ‘ndrangheta stende sulla TAV, e con il maxi-processo “Aemilia”, e la connessa operazione “Grimilde”, del livello di pervasività che le cosche calabresi, anche di seconda generazione, hanno in quasi tutte le Regioni del nord.
Segnali che non è più possibile differire un’azione decisa e concreta a sostegno delle comunità che vivono in questi territori, il cui diritto a godere di un’amministrazione sana, solida ed efficiente è costantemente minacciato dai violenti interessi di potere di cui la mafia si fa portatrice.

Vai qui per scoprire di più sulla mia PDL -> https://www.dalilanesci.it/comuni-sciolti-per-mafia-in-commissione-arriva-mia-proposta-di-legge/