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‘NDRANGHETA: VIENE SCIOLTA ASP REGGIO CALABRIA. LA PRESENZA DELLA CRIMINALITA’ IN SANITA’ NON E’ PIU’ TOLLERABILE

Insieme ai colleghi della Commissione Antimafia, prendiamo atto del provvedimento con il quale il Consiglio dei Ministri, su proposta del prefetto di Reggio Calabria, ha deliberato lo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale della città calabrese per infiltrazioni della ‘ndrangheta e riteniamo che sia un atto tanto doveroso quanto, ancora una volta, doloroso.
Le indagini faranno il loro corso, ma se le accuse verranno confermate sarebbe l’ennesimo caso di criminalità organizzata che si infiltra in uno dei settori chiave della società.
Questa situazione non è più tollerabile.
Un plauso dunque alle Istituzioni, con in testa il prefetto Di Bari e la ministra Grillo, che sono state tempestive nell’individuare l’emergenza e non hanno fatto tardare la risposta dello Stato. L’augurio, infine, è che in Calabria si ristabilisca la legalità in ambito sanitario. Anche la Bicamerale di cui facciamo parte si impegna nel monitoraggio costante della situazione.

AI SOLITI NOTI: GIU’ LE MANI DALLA SANITA’ CALABRESE

 

Insieme ai colleghi M5S Francesco Sapia, Bianca Laura Granato, Paolo Parentela e Giuseppe D’Ippolito, denunciamo il fatto che la legge della Calabria sull’azienda ospedaliera unica di Catanzaro sia stata approvata nel suo insensato, confuso e illogico impianto originario, peraltro senza alcuna programmazione del Consiglio regionale sui fabbisogni sanitari in rapporto ai costi pubblici. Fermo restando che il governo valuterà l’impugnativa, se ne assumeranno ogni responsabilità quei consiglieri regionali che hanno prodotto tale assurdo giuridico, il quale avrà pesanti ripercussioni sui servizi sanitari. Alla fine il Consiglio regionale ha ignorato tutti gli appelli alla ragionevolezza e al confronto. Ha ignorato i sindacati, gli esperti di diritto, gli addetti ai lavori e gli oltre 5mila cittadini che avevano firmato la nostra proposta di legge sulla riorganizzazione delle aziende del Servizio sanitario calabrese. Ciò significa che sono false le aperture di centrodestra e centrosinistra alla società civile. Ancora una volta, a spese dei calabresi e dell’ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro è stato premiato il policlinico universitario Mater Domini, che ha già inghiottito la Fondazione Campanella e che non fa emergenza-urgenza pur beneficiando di un finanziamento regionale, caso più unico che raro, completamente sganciato dalla produzione resa. Un finanziamento, ricordiamo, che dal 2012 supera di quasi 10milioni annui l’importo massimo consentito dalle norme vigenti. Viva la pacchia dei soliti baroni è il messaggio che il Consiglio regionale consegna, dunque, ai calabresi. Inoltre, l’ospedale di Lamezia Terme non c’entra nulla con questa fusione dissennata, poiché il presidio è fondamentale per il territorio e perciò non può diventare un magazzino ma deve essere un riferimento sanitario importante, sicuro. A questo punto le responsabilità politiche sono molto chiare e i cittadini hanno capito tutto. Proseguiremo la battaglia nell’interesse dei malati e degli utenti calabresi, ai quali vanno date garanzie e servizi, non menzogne ed illusioni.

RETE NAZIONALE REGISTRO TUMORI

Domani sarà in votazione alla Camera la proposta di legge che istituisce e disciplina la Rete nazionale del registro tumori e del referto epidemiologico per il controllo della salute della popolazione.
Ma quali novità, nello specifico, apporta questa legge al nostro sistema sanitario?
Innanzitutto, l’obiettivo principale di questo provvedimento è quello di garantire PARITA’ DI ACCESSO per TUTTI i cittadini alle cure oncologiche, nonché di dare risposte riguardo all’andamento dei tumori su tutto il territorio nazionale, i tempi di sopravvivenza, gli indici di mortalità, l’aumento o la diminuzione di una determinata patologia.
Per raggiungere questi obiettivi, la Rete nazionale dei registri dei tumori, trattando i dati provenienti dal livello regionale, provvederà, tra le altre cose, al coordinamento e alla supervisione dei dati dei pazienti, nel pieno rispetto della privacy; alla definizione di percorsi di prevenzione e diagnosi; allo studio dell’incidenza di determinate malattie oncologiche; al monitoraggio dei fattori di rischio e di protezione dei tumori; e alla promozione della ricerca scientifica in ambito oncologico, anche nel campo dei tumori rari.
Inoltre, in aggiunta alla definizione della Rete nazionale, il decreto istituisce la disciplina del referto epidemiologico.
Cosa significa?
Il referto epidemiologico è l’insieme dei dati che descrive lo stato di salute di una popolazione. La sua istituzione risponde all’esigenza di rendere GLOBALE e PERMANENTE il controllo su questo stato di salute, contribuendo al rafforzamento delle misure di prevenzione primaria e all’eliminazione delle principali cause di malattia.
Un provvedimento fondamentale, che tenta di dare risposte riguardo l’andamento dei tumori sull’intero territorio nazionale, e che non dimentica le zone più martoriate del nostro Sud, compromesse dall’assenza o dalla scarsa qualità dei dati forniti. Parlo ad esempio della “Terra dei Fuochi”, il cui peso sulla salute pubblica campana è ancora valutato sulla base di uno studio che si fonda su dati parziali e scadenti.

APPROVATO: PENE PIU’ ASPRE PER CHI COMPRA VOTI DALLA MAFIA

 

Con i voti favorevoli di M5S, Lega e Fratelli d’Italia, nonostante i voti contrari di PD, Forza Italia e del gruppo misto Noi con l’Italia, E’ STATA APPROVATA oggi alla Camera la modifica dell’articolo 416-ter del Codice Penale, che punisce la pratica del voto di scambio politico-mafioso.

E’ questo un traguardo fondamentale nella lotta agli episodi di infiltrazione mafiosa nei processi politici del nostro Paese.
Perché?
Perché questa modifica amplia il raggio d’azione della norma, inasprendo le pene per coloro che si avvalgono dell’aiuto delle organizzazioni mafiose per essere eletti, promettendo in cambio non solo denaro, ma anche il soddisfacimento degli #interessi dell’organismo criminale.
Il nuovo testo punisce non solo chi entra in contatto diretto con la criminalità organizzata, ma anche colui che contratta con i suoi #intermediari. Per loro, è previsto il carcere da un minimo di 10 fino a 15 anni.
Inoltre, per coloro che, con l’aiuto delle organizzazioni mafiose, vengono infine eletti, la pena aumenta della metà, è verrà loro impedito PER SEMPRE di ricoprire alcuna carica pubblica.

Una passo #rivoluzionario, che intende riportare #trasparenza, #legalità e #fiducia nel rapporto tra eletto ed elettore, per impedire che la #mafia possa ancora una volta piegare gli interessi dello Stato alle sue mortifere e violente logiche di potere.

Un passo #decisivo, che si inserisce nel quadro già delineato dalla Proposta di legge “Elezioni Pulite”, di cui sono prima firmataria, approvata alla Camera a Novembre 2018: uno strumento importante per poter contrastare l’alterazione del voto dentro i seggi e scoraggiare quei patti scellerati e brogli elettorali che spesso sono preludio del voto di scambio.

Anche il #RedditoDiCittadinanza, attraverso l’offerta di un lavoro onesto, potrà essere fondamentale per indebolire la presa delle cosche mafiose sul tessuto sociale nel suo insieme, e su quello più giovane in particolare.

IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO PER L’EMERGENZA SANITÀ CALABRESE

La Ministra Giulia Grillo è stata in Calabria per toccare con mano lo sfacelo in cui versa la sanità nella Regione.
Al termine dei sopralluoghi, durante la conferenza stampa che ha concluso la giornata, ha ricordato di come il suo viaggio in Calabria sia cominciato tanti anni fa quando, tramite le mie denunce, ha preso consapevolezza della gravità in cui versava l’amministrazione sanitaria calabrese.
Oggi, come ha sottolineato la Ministra Grillo, assistiamo ad una scena sconsolante: la Calabria è l’unica Regione in Italia che ha peggiorato i Livelli Essenziali di Assistenza e il proprio disavanzo sanitario, per un totale di 127 milioni. In particolare, l’Asp di Cosenza chiude con -32 milioni di disavanzo, l’Asp di Crotone con -32 milioni, l’Asp di Catanzaro con -40 milioni, l’Asp di Reggio con -22 milioni, l’Asp di Vibo è in pareggio (ma semplicemente perché non eroga servizi), l’Azienda ospedaliera di Catanzaro ha chiuso con -28 milioni, l’Azienda ospedaliera del Policlinico con – 21 milioni, quella di Reggio Calabria con -14 milioni. Ci sono 244 unità di personale sanitario in MENO rispetto al 2017, nonostante fossero stati sbloccati mille posti per le assunzioni.
Un quadro, appunto, che “da incubo è dire poco”.
Tuttavia, come conclude la Ministra, noi siamo qui per trovare #soluzioni.
E’ necessario, per usare una metafora calcistica, cambiare squadra e strategia. Con l’appoggio del Presidente Conte, del Ministro dell’Economia, dell’Interno e della Giustizia, la Ministra Grillo ha annunciato la presentazione di un #Decreto a favore della Regione Calabria, per ripristinare il diritto alla salute ed una sanità dignitosa per noi cittadini tutti. Il Decreto, di cui esiste già una bozza, è articolato e prevederà diverse misure. Una di queste riguarderà la sostituzione dei direttori generali, sanitari ed amministrativi delle Aziende sanitarie e ospedaliere. Prevederà inoltre un coordinamento con la normativa #antimafia, e l’ampliamento delle facoltà commissariali nel caso di scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose.
“Qualcuno dirà che tutto questo non basta” aggiunge la Ministra.
Dunque, mi associo al suo appello, destinato a tutti quegli ottimi medici di origini calabresi che vivono fuori dalla nostra regione, arricchendo le altre della propria eccellenza: la Calabria ha bisogno di voi, delle migliori personalità, di gente che ci metta la faccia, di qualcuno che sappia infondere nuova linfa in questo sistema.

Perché è solo attraverso la sinergia tra tutte le realtà civili, amministrative e politiche che il #cambiamento sarà davvero possibile.

SANITA’ IN CALABRIA: LA NOSTRA LOTTA E L’IMPEGNO DEL MINISTRO GRILLO

La sanità calabrese versa in una condizione disastrosa e da anni, in prima persona visto che si parla della mia terra, denuncio questo stato di cose. Non posso quindi che accogliere con grande favore l’impegno della nostra Ministra della Salute, Giulia Grillo, che oggi ha annunciato un decreto straordinario, da presentare nel prossimo Consiglio dei Ministri, contenente diverse misure per risanare il quadro sanitario della Regione.
Sostituire i vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere e coordinare l’attività antimafia, naturalmente dove questo è necessario, vuol dire prevenire nuovi casi di malagestione, debellare le infiltrazioni mafiose e dare nuova linfa alla sanità calabrese.
So bene, come oggi ha constatato anche la Ministra Giulia Grillo, che tra il personale sanitario ci sono persone competenti e che profondono ogni giorno il loro impegno per dare cure dignitose alle persone.
Ma non è sufficiente: a questo punto, un intervento dal livello nazionale si rende necessario. Lo dobbiamo ai tanti calabresi che non si vedono ancora riconosciuto pienamente il diritto alla salute e troppo spesso sono costretti a emigrare al Nord per ricevere le cure.

DISSESTO IDROGEOLOGICO: IL GOVERNO VARA IL #PROTEGGITALIA

Ieri, il Presidente Conte ha dato avvio al Piano nazionale che per la messa in sicurezza del territorio italiano, a forte rischio idrogeologico.

Come hanno ricordato i colleghi della Commissione Ambiente e lo stesso Presidente del Consiglio, il 79% del nostro territorio è troppo fragile e bene ha fatto il governo ad adottare una strategia coordinata per mettere a disposizione di Regioni ed enti locali ben 10,853 miliardi di euro destinati ad affrontare la piaga del dissesto idrogeologico, 3 dei quali già pronti quest’anno per opere immediatamente cantierabili. Grazie all’impegno del ministro Lezzi sono a disposizione delle Regioni anche 2 miliardi di risorse europee. Con Progetta Italia il Paese ha finalmente un Piano di mitigazione del rischio, il più grande mai realizzato in Italia, fatto di risorse, strumenti e tempi adeguati: finalmente si mette mano con serietà alla grande opera della messa in sicurezza del territorio. I dati a nostra disposizione sulle aree a rischio e la minaccia ormai costante del cambiamento climatico e dei fenomeni meteorologici estremi ci impongono di agire subito. Come ha ribadito il ministro Costa a breve ci sarà anche un disegno di legge per cambiare alcune norme relative alla messa in sicurezza del territorio. Ora non ci sono più scuse a nessun livello, ci solo i soldi, sono chiare le competenze e le modalità e una task force di nove tecnici al ministero dell’Ambiente costituirà una segreteria tecnica di supporto e monitoraggio. Mettiamo al sicuro il Paese e mettiamo al sicuro il nostro futuro.

Ma quali #risorse prevede il Piano #Proteggitalia?

Il Piano mette a disposizione delle Regioni e degli enti locali quasi 11 miliardi per la sicurezza del territorio, e sarà ripartito fra le diverse regioni nel modo seguente: 81,6 milioni alla provincia autonoma di Bolzano; 115,83 milioni alla Calabria; 135 milioni all’Emilia Romagna; 277,68 milioni al Friuli Venezia Giulia; 82,96 milioni al Lazio; 333,68 milioni alla Liguria; 96,79 milioni alla Lombardia; 65,85 milioni alla Sardegna; 221,47 milioni alla Sicilia; 68,08 milioni alla Toscana; 133,26 milioni alla Provincia autonoma di Trento; 755,91 milioni al Veneto; 10,93 milioni alla Basilicata; 4,78 milioni al Piemonte; 9,86 milioni al Molise; 202,89 milioni all’Abruzzo; 3,05 milioni all’Umbria; 290 mila euro alla Valle d’Aosta.

Pene più aspre per chi compra voti dalla mafia

PENE PIU’ ASPRE PER CHI COMPRA VOTI DALLA MAFIA

È finalmente arrivato alla Camera la discussione della modifica dell’articolo 416-ter del Codice Penale, che punisce la pratica del voto di scambio politico-mafioso.

Ma #perché si modifica l’articolo 416-ter?

Si modifica per ampliare il suo raggio d’azione e di competenza, per inasprire le pene di coloro che si avvalgono dell’aiuto delle organizzazioni mafiose per essere eletti, promettendo in cambio non solo denaro, ma anche il soddisfacimento degli #interessi delle mafie.

#Quali modifiche prevede?

Il nuovo testo all’attenzione della Camera, dopo l’esame della Commissione Giustizia, punisce non solo chi entra in contatto diretto con la criminalità organizzata, ma anche colui che contratta con i suoi #intermediari. A tal fine, inasprisce la pena attualmente prevista, stabilendo un minimo di 10 fino a 15 anni di carcere per il politico che compra i voti.
Infine, in un ultimo passaggio fondamentale, la modifica rende IMPOSSIBILE per i condannati ricoprire in futuro altre cariche pubbliche.

Una passo #rivoluzionario, che intende riportare #trasparenza, #legalità e #fiducia nel rapporto tra eletto ed elettore, per impedire che la #mafia possa ancora una volta piegare gli interessi dello Stato alle sue mortifere e violente logiche di potere.

NO alla fusione delle aziende ospedaliere di Catanzaro senza definizione di adeguati fabbisogni sanitari e costi pubblici

 

In seguito a un approfondimento svoltosi lunedì scorso al Ministero della Salute con il ministro Giulia Grillo e i commissari governativi Saverio Cotticelli e Thomas Schael, chiederemo al governo di impugnare la legge della Calabria sull’azienda ospedaliera unica di Catanzaro, se il progetto fosse approvato per come proposto e in mancanza di un’adeguata programmazione del Consiglio regionale sui fabbisogni sanitari in rapporto ai costi pubblici. Inoltre l’ospedale di Lamezia Terme, per quanto convenuto con il ministro della Salute, non deve essere incluso in qualsivoglia disegno di fusione o incorporazione, poiché il presidio è fondamentale per il territorio, in Calabria baricentrico. Abbiamo concordato che intanto i commissari riporteranno a norma l’entità del corrispettivo regionale al policlinico universitario catanzarese, dal 2012 superiore di circa 10milioni all’anno rispetto a quanto consentito, peraltro a fronte della mancanza, nella stessa struttura, del Pronto soccorso e di attività di emergenza-urgenza. Lasciamo perdere gli insensati campanilismi locali e le cifre immaginarie sui fondi disponibili, che qualcuno fa pure lievitare come pasta da pizza. L’eventuale congiungimento dell’ospedale e del policlinico universitario di Catanzaro necessita di tutti i passaggi del caso e non può avvenire con la superficialità dimostrata nel centrodestra e centrosinistra calabresi. Se incanalato nel giusto binario, il processo in questione, fin qui frettoloso e difettivo, dovrà subire anche un’attenta verifica, da parte di un soggetto incaricato, in ordine a tutti gli aspetti organizzativi, patrimoniali ed economici.

 

Nota congiunta: Dalla Nesci, Francesco Sapia, Giuseppe d’Ippolito, Bianca Laura Granato, Paola Parentela.

Intervista Radio Valentina

Con un incontro intitolato “Quale cambiamento?”, Parole Guerriere Seminari Rivoluzionari giunge al suo 17° appuntamento, che si terrà il 9 marzo a Lamezia Terme.

Forti dell’esperienza accumulata in più di un anno di incontri e dibattiti, crediamo fermamente che politica e istituzioni debbano confrontarsi nell’elaborazione di un pensiero più alto, che si contrapponga alla pratica deleteria dei “confronti-pollaio” promossa dai talk show.

Da parlamentare di una forza ugualmente inedita e intrinsecamente rivoluzionaria, ho sentito l’esigenza di creare spazi ampi e accoglienti per l’elaborazione di un pensiero nuovo, anche grazie al prezioso contributo di economisti, filosofi e intellettuali, aperti al confronto con gli altri portavoce del MoVimento e dei rappresentanti del Governo.
In un mondo in cui i media ci vogliono sbrigativi e superficiali, è necessario saper veicolare un pensiero chiaro, forte di una altrettanto chiara e solida identità. Senza una identità chiara e ben comunicata, le azioni sono destinate allo svilimento.
Quando parlo di rivoluzione qualcuno si spaventa, ma noi continuiamo a ribadire che la nostra rivoluzione gode di alcune specifiche caratteristiche: essa è pacifica, allegra e democratica, in quanto articolata all’interno delle istituzioni. Il percorso politico che abbiamo scelto di intraprendere per raggiungere risultati concreti e azioni rivoluzionari ha bisogno di una solida coscienza e cultura del cambiamento al quale deve compartecipare tutta la comunità. La Calabria, ospiterà questo dibattito e confronto pubblico.