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25 MILIARDI RICHIESTI DAL GOVERNO MA ANDIAMO AVANTI CON RIFORME SISTEMICHE PER INIETTARE LIQUIDITÀ

Ho appena votato l’autorizzazione allo scostamento di bilancio rispetto agli obiettivi di finanza pubblica per 25 miliardi di euro, per far fronte all’emergenza in atto.

Condivido le misure urgenti che il Governo si accinge ad adottare, riferite oggi in Commissione Bilancio dal Ministro Gualtieri, fondate su quattro punti: limitare la diffusione del contagio, garantire gli equipaggiamenti, promuovere la ricerca, affrontare le necessità socio-economiche.

Per garantire le risorse necessarie per il SSN e la Protezione Civile saranno acquistati 5.000 ventilatori, i dispositivi connessi e mascherine protettive, saranno reclutati medici, specializzandi e infermieri, verrà chiesto alle forze armate di fornire 320 unità di medici e paramedici militari, saranno assunti a tempo determinato medici specialisti e infermieri dall’INAIL, saranno istituite unità speciali di continuità assistenziale ed aumentate del 50% su base regionale le strutture di terapia intensive e del 100% le unità di malattie infettive e pneumologia.

Per aiutare il sistema Paese che è stato di fatto congelato da questa crisi, dobbiamo iniettare liquidità, lato famiglie e lato impresa.

Concordo, pertanto, col blocco che riguarda la cassa integrazione, anche quella in deroga, perché in tutta Italia venga garantito un ammortizzatore per quelle persone che lavorano in un contesto più piccolo. Ma è anche fondamentale il pacchetto sulle famiglie, a cominciare dal congedo parentale e dal sussidio per il baby-sitting.
Sarà disponibile maggiore liquidità con l’accesso gratuito al fondo di garanzia per le PMI – fino a 40 miliardi – e con la sospensione delle rate dei mutui per 18 mesi.
Saranno varate misure per la sospensione dei versamenti tributari, per lo sblocco degli investimenti per opere infrastrutturali, per l’alleggerimento del codice degli appalti.
CdP e SACE investiranno fino 7 mld: 3 per calmierare i tassi per le imprese e 4 per export e internazionalizzazione.

Nessuno dovrà perdere il posto a causa del Coronavirus!

Iniettare liquidità significa però ridisegnare sul lungo periodo il sistema europeo.

Va bene, pertanto, chiedere in sede europea quelle deroghe temporanee sugli aiuti di stato che, peraltro, il patto di stabilità già prevede per circostanze eccezionali.

Concordo con il collega Alberto Bagnai quando afferma che la teoria fiscale dello spread legata al deficit e alla spesa è fasulla: l’aumento da 7 a 20 miliardi di spesa è stato accolto positivamente dai mercati.
Mi spiace constatare, invece, che il Ministro Roberto Gualtieri non ravvisi alcun pericolo dalla Riforma del #MES (che si voleva mettere al primo punto dell’OdG dell’Eurogruppo di lunedì prossimo), sebbene anche lui convenga che una riforma del genere non possa essere discussa in un momento emergenziale quale quello attuale. Altrimenti troverebbe spazio la provocazione del collega Renato Brunetta di chiedere al MES – a quello vigente si intende – di utilizzare la sua potenza di fuoco, pari a circa 700 miliardi, per aiutare i Paesi coinvolti in una crisi senza precedenti. Ma la troika, noi, non la vogliamo!

Per questo ritengo necessario, come avanzato dal collega Stefano Fassina, che in sede europea si valutino strumenti temporanei che consentano alla #BCE di monetizzare subito una parte del debito, senza passare per il mercato.

Alla BCE deve essere consentito di comprare direttamente i nostri titoli di debito, deve diventare prestatore di ultima istanza. Questo sarebbe un vero fondo “salva-stati” e non l’imbroglio del MES!

Sono tempi difficili, ma terremo sempre alta la guardia!

CORONAVIRUS: PAZIENTE GUARITO A REGGIO CALABRIA

In questi giorni difficili in tutta Italia il personale sanitario sta dando ancora una volta prova di responsabilità e professionalità. GRAZIE! Compito nostro in Parlamento e del Governo con i Ministeri competenti è fornire mezzi e risorse necessarie per affrontare la situazione.
Nelle ultime due leggi di Bilancio, sono stati fatti grandi sforzi per preservare il #SSN, ma non dimentichiamoci che sulle spalle del nostro Sistema Sanitario sono pesati 10 anni di politica dell’austerity e conseguenti tagli lineari. Adesso l’Europa deve tornare indietro sui suoi passi e dare all’Italia tutte le risorse di cui necessita e che, di fatto, ci hanno precluso gli investimenti nella sanità pubblica.
Ci sono Regioni italiane che hanno sofferto più di altre a causa delle minori risorse, penso a quelle del #SUD ed in particolare alla #Calabria. Una Regione che in molti casi rappresenta il fallimento della politica tutta perché, quando imposti i Commissariamenti, se non ci sono uomini e donne all’altezza del loro difficile compito, i servizi non si rialzano ed i diritti vengono negati.
Stiamo lavorando insieme ai miei colleghi parlamentari della Commissione Affari Sociali e Sanità per far sì che le informazioni che ci giungono dai territori arrivino al Governo. Infatti, con i decreti emergenziali ci sarà la possibilità di RECLUTARE 20 MILA UNITA’ DI PERSONALE sanitario e di aumentare il numero dei posti in terapia intensiva. A breve vi daremo maggiori dettagli.
Le strutture Calabresi erano in difficoltà già prima dell’avvento del “Coronavirus”, quindi sappiate che sollecito continuamente i Ministri competenti affinché si attivino e responsabilizzino i dirigenti ed i Commissari sia della Struttura commissariale che delle varie Aziende sanitarie ed ospedaliere.
Oggi, ho interloquito con il Commissario straordinario dell’AZIENDA OSPEDALIERA DI REGGIO CALABRIA, Iole Fantozzi, che sta lavorando alacremente. Proprio stamattina il paziente risultato positivo, che era stato ricoverato per cinque giorni, è stato dimesso in buone condizioni. Alla direzione generale di questa Azienda ospedaliera va’ il mio plauso e ringraziamento perché hanno già adottato misure per preservare gli operatori sanitari da eventuali contagi. Da giorni, infatti, a tutto il personale in servizio è stato imposto l’obbligo dell’uso della mascherina ed a quello in contatto con casi sospetti l’obbligo di indossare tutti i dispositivi previsti. Hanno attivato due tende di pre-triage per separare l’accesso al Pronto Soccorso nonché un percorso diagnostico dedicato ai casi sospetti di contagio. Ancora, sono state attivate le procedure per acquisire ventilatori ed aspiratori polmonari meccanici in modo da raddoppiare la capienza degli attuali posti di rianimazione. Sono state effettuate attività straordinarie di disinfezione e sanificazione, si è proceduto all’acquisto ed autoproduzione del gel idroalcolico per la disinfezione delle mani. Hanno fornito i tamponi e DPI (dispositivi di protezione individuale) ai Medici del SUEM 118 ed esercitato attività di formazione sugli stessi Medici in ordine alla corretta esecuzione dei tamponi faringei, nasali ed anche quelli domiciliari. Inoltre hanno già individuato il fabbisogno di personale necessario all’Azienda Ospedaliera per l’emergenza ed hanno cominciato ad acquisire nuovo personale tramite scorrimento delle graduatorie.
La Regione Calabria sta predisponendo, come ha annunciato la Presidente Santelli, un piano operativo per l’emergenza “coronavirus”. Spero farà tesoro delle linee guida e delle buone pratiche già messe in atto dall’Ospedale di Reggio Calabria e che solleciti in tal senso anche tutte le altre Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Calabria.
Continuiamo ciascuno, senza paura, a fare la propria parte.

IN CALABRIA BASTA ATTESE: SI PROCEDA A SCORRIMENTO GRADUATORIE PER FAR FRONTE ALL’EMERGENZA

Questa mattina abbiamo inviato, con il collega Sapia, una nota urgente al Direttore dell’ASP di Vibo Valenzia, Dott. Giuseppe Giuliano e al Commissario ad acta per la Sanità calabrese, Gen Saverio Cotticelli per stigmatizzare l’illegittimità della deliberazione n. 271 di ieri – a firma del Dott. Giuliano – con la quale si dispone l’indizione di un avviso pubblico per soli titoli per la copertura di n. 29 posti di Collaboratore professionale sanitario.
Nel bando, infatti, non si fa riferimento a graduatorie valide vigenti per il profilo richiesto.
In questo momento di assoluta criticità per il SSN – e, in particolare per il SSR Calabrese – riteniamo sia doveroso che le Aziende sanitarie procedano immediatamente con lo scorrimento delle graduatorie per l’assunzione in tempi brevi di nuovo personale.
Dobbiamo privilegiare chi è risultato idoneo nelle procedure concorsuali già espletate su base regionale!
Bisogna smetterla con questo approccio “individualistico” delle singole Aziende sanitarie ed affrontare l’emergenza in modo coordinato e tempestivo.
E’ necessario responsabilizzare tutti i vertici del Sistema, a livello centrale e periferico.
Solo così sarà possibile tutelare al meglio la salute dei nostri concittadini.

Questo è il compito, innanzi tutto, del Gen. Cotticelli a cui sono stati conferiti i poteri dal Governo già prima della crisi sanitaria causata dal Coronavirus.
A maggior ragione ora, non è tempo di rimanere inerti.

CORONAVIRUS IN CALABRIA: SUBITO ASSUNZIONI E COORDINAMENTO FRA AZIENDE SANITARIE E OSPEDALIERE

Ieri, insieme con il deputato Francesco Sapia, ho inviato una nota urgente a tutte le Autorità sanitarie calabresi – e per conoscenza agli Organi del Governo centrale e alla Governatrice della Regione – al fine di coordinare le azioni necessarie per la miglior tutela della salute dei nostri concittadini. L’emergenza in atto richiede un aumento immediato dei posti letto di terapia intensiva sul territorio della Calabria: gli attuali 130 posti non sarebbero sufficienti a sostenere il picco dell’infezione.  A tale necessità si associa quella di assumere immediatamente personale medico e paramedico per un numero notevolmente superiore alle 493 unità previste nei prossimi due anni. Solo nella provincia di Reggio Calabria sono state richieste oltre 2.000 unità di personale sanitario alla Struttura commissariale del Governo.  Sebbene non avremmo mai voluto un’occasione del genere, sarebbe ora irresponsabile non cogliere questa opportunità per dare prova di unità di intenti – a tutti i livelli – con l’unico scopo di proteggere e tutelare la salute della popolazione. Ciò al fine di evitare epiloghi drammatici che possono occorrere soprattutto in Regioni, come la Calabria, sottoposte a piano di rientro del disavanzo sanitario.  Uno storico deficit in larga misura determinato dai criteri di ripartizione del Fondo sanitario, che penalizza il Sud e che ci compete ora modificare in ossequio, intanto, agli articoli 3 e 32 della Costituzione. Sebbene l’ultimo provvedimento del Governo preveda misure serie ed importanti per contenere il rischio di contagio, eventuali falle del sistema locale – come già evidenziato in Calabria con la gestione del paziente giunto a Cetraro – rischierebbero di rendere ogni sforzo del tutto inutile.  Ad oggi manca ancora, infatti, un coordinamento regionale per il contrasto dell’epidemia che auspichiamo possa essere formato al più presto sotto la direzione della Governatrice della Calabria, Jole Santelli. Abbiamo chiesto, in particolare, a tutte le autorità commissariali preposte quali siano le iniziative immediate che si intendono porre in essere per arginare i rischi da Coronavirus in Calabria. Proponiamo inoltre di attivarsi da subito – in accordo con il DG del dipartimento regionale Tutela della Salute e con i Commissari straordinari delle aziende del SSR calabrese –  almeno per raddoppiare i posti di terapia intensiva negli ospedali pubblici e per assumere, mediante procedure di urgenza, un centinaio di anestesisti rianimatori e un adeguato numero di personale paramedico per la gestione dell’emergenza in atto. Come Portavoce calabrese in Parlamento e in Commissione Sanità, la mia missione, in questi giorni, sarà vigilare che ogni possibile sforzo venga profuso per ottenere il miglior coordinamento possibile di tutti i livelli coinvolti, al fine di garantire, anche in Calabria, una gestione controllata della crisi sanitaria.

Nota deputati Sapia e Nesci su necessità relative a emergenza Coronavirus (1)

CORONAVIRUS: RINFORZIAMO IL SISTEMA SANITARIO ITALIANO

 

 

Oggi in aula ho replicato al Ministro Boccia che rispondeva ad un nostro quesito sull’azione delle Regioni nella gestione dell’emergenza da Coronavirus. In particolare, le Regioni devono procedere all’emanazione  dell’ordinanza tipo predisposta dal Governo, in raccordo con la Conferenza delle Regioni, l’Istituto Superiore di Sanità e la Protezione Civile, per coordinare le azioni nei territori fuori dall’area del contagio da Coronavirus. La risposta ricevuta è rincuorante perché già sono state emanate le ordinanze di: Lazio, Puglia, Abruzzo, Molise, Sicilia, Campania, Toscana, Sardegna, Calabria, Basilicata, Umbria e della Provincia autonoma di Bolzano e via via anche le altre Regioni stanno provvedendo.

L’emergenza in atto ha messo in luce la necessità di garantire in maniera uniforme all’intero Servizio Sanitario Nazionale le risorse, i mezzi e il personale idoneo a far fronte ad una calamità sanitaria che non ha probabilmente precedenti nella storia unitaria del Paese.

I problemi che stiamo affrontando in queste settimane ci mostrano i limiti di un approccio “regionalistico”ad una emergenza di così vasta portata.

È un’evidenza di cui dobbiamo fare tesoro.

Riteniamo che la sinergia tra le Regioni sia l’unica strada per garantire la salute e l’accesso alle cure a tutti i cittadini, senza distinzione di provenienza geografica e tipo di patologia.

Certo, non avremmo mai voluto avere un’occasione del genere. Ma riteniamo sia doveroso, ora, cogliere questa opportunità per convogliare su un unico binario il nostro sistema sanitario e, in tal modo, tentare di rimediare all’evidente sperequazione tra le diverse Regioni italiane.
Doverosa è inoltre una riflessione di ordine generale: la Storia dell’Umanità ha conosciuto epidemie e pandemie in ogni epoca ma questa specifica emergenza sanitaria, diffusasi così rapidamente, è il frutto – amaro – della globalizzazione.

 

Se perciò siamo costretti a ritenere tale processo ormai ineluttabile dobbiamo, con la stessa lucidità, relegare al passato soluzioni emergenziali di tipo localistico. Si rivelerebbero assolutamente inefficaci, se non addirittura ridicole, di fronte a sfide planetarie.

 

In ragione di questa considerazione, non possiamo escludere che nell’immediato futuro saremo chiamati ad affrontare altre emergenze sanitarie della medesima portata.

Sarebbe miope, oltre che irresponsabile, lasciare che a rispondere siano ventuno servizi sanitari regionali, privi di coordinazione e con risorse non adeguatamente ripartite.

 

Lo Stato è e dovrà essere garante di un Servizio Sanitario Nazionale, universale, accessibile per ogni cittadino.

 

Questo è un tratto distintivo del livello della nostra civiltà.

E’ patrimonio della democrazia.

E’ fondamento della Repubblica.

IL MIO INTERVENTO, OGGI A CATANZARO, ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO

Grazie per l’invito a partecipare e ad intervenire oggi.
E’ un momento istituzionale solenne questo, che utilizzo per esprimere sincero apprezzamento per l’operato della magistratura, delle forze dell’ordine e di tutti coloro che quotidianamente si impegnano nel contrasto di ogni forma di criminalità.

L’arretratezza della nostra regione è sicuramente imputabile alla rete soffocante della ‘ndrangheta: che impoverisce l’economia e che ferisce, traumatizzando famiglie ed intere generazioni.
La ‘ndrangheta con la sua capillarità strategica, a mio avviso, è uno dei volti più spietati dell’attuale sistema politico-economico neoliberista che annichilisce la dignità della persona e giustifica tutto in nome del profitto e dell’accaparramento di potere.
È chiaro ormai che non ci si può limitare ad osservare le mafie per le loro conformazioni e connotazioni territoriali, non possiamo pensarle slegate dal mercato globalizzato in cui si muovono.
Le mafie rappresentano un paradigma economico-sociale e subculturale che rinnegano il concetto di persona ed il valore inestimabile della vita.

Oggi sembra che tutto si possa acquistare e che ogni cosa abbia un prezzo, più o meno raggiungibile. Ecco che molti nostri giovani si lasciano irretire dal giogo delle mafie con l’illusione del facile guadagno.
Così la ‘ndrangheta ed apparati di potere collaterali sono riusciti -in alcuni casi- ad orientare carriere politiche, successi professionali ed economici individuali.
Queste informazioni e consapevolezze, responsabilizzano ciascuno di noi a fare la propria parte anche oltre il ruolo istituzionale, orientando i nostri comportamenti in famiglia, a lavoro e nella comunità secondo i valori della Carta Costituzionale.

In un mondo in cui aumentano le diseguaglianze e molti diritti e servizi essenziali vanno ancora difesi; la magistratura è di fatto intervenuta per ristabilire legalità e giustizia, ma non può supplire -in ogni caso- alle mancanze e alle inadeguatezze evidenti della rappresentanza politica. Su questo dovrebbero fare mea culpa tutti i partiti ed i movimenti politici.
Se le mafie cancellano la dignità delle persone. Le istituzioni assenti o compromesse, uccidono la speranza ed alimentano un’idea deresponsabilizzante rispetto alle azioni da compiere nella collettività.

Urge, a mio avviso, rinnovare un patto etico di collaborazione istituzionale, seria, pacifica e politicamente trasversale. C’è bisogno di tutti per elaborare idee originali, nuovi paradigmi sociali ed economico-culturali: più sostenibili per l’ambiente, che mettano al centro la dignità della persona, capaci di attivare sane relazioni di vita sociale.

Le condizioni degradanti in cui versa il nostro territorio Calabrese devono spingerci a fare di più: con la capacità di operare dei distinguo, delle scelte e mediare solo in favore e per il raggiungimento di interessi collettivi.

In questa sede, credo sia giusto ringraziare quei cittadini coraggiosi che fornendo informazioni utili alla magistratura e alle forze dell’ordine danno un contributo prezioso al nostro vivere civile. Li ringrazio, perché dall’altro lato, assistiamo ancora al cedimento morale -a vari livelli- di chi si compromette appellandosi in maniera ipocrita allo stato di bisogno.

Rinnovo qui, di fronte a Voi il mio impegno a starvi concretamente vicino, lavorando in Parlamento per un ulteriore rafforzamento in termini di uomini e mezzi.

Concludo, condividendo con voi questo pensiero.
Di recente sono rientrata da una missione negli Stati Uniti con la Commissione Parlamentare d’inchiesta Antimafia di cui faccio parte.
Mi ha colpito molto l’ammirazione che tutte le autorità e poliziotti americani nutrivano nei confronti della figura di Giovanni Falcone. Dopo così tanto tempo lo ricordano ancora commossi.
Ho pensato ai periodi bui della nostra Repubblica Italiana, in cui magistrati come Falcone sono stati lasciati soli, per poi diventare bersaglio della mafia.

Ecco questo non dovrà mai più accadere! Né a Catanzaro, né in Calabria né in alcuna parte d’Italia.
Non possiamo permettere alcuna delegittimazione istituzionale nei confronti di donne e uomini a servizio dello Stato.

L’impronta culturale che lasceremo alle future generazioni, dipenderà anche dal valore e dall’importanza che riconosceremo a coloro i quali -GIA’ OGGI- sono esempio e testimonianza di rettitudine. Rettitudine nel pensare, nel parlare e nell’agire.

Grazie per l’attenzione

Dep. Dalila Nesci
Commissione Parlamentare d’inchiesta Antimafia
Commissione Affari Sociali e Sanità

NESCI RISPONDE A SGARBI: GRATTERI NON È SOLO

 

 

Ieri ho sentito parole pesanti da parte del collega Sgarbi rivolte al Procuratore Gratteri. Ed invece totale appiattimento alle posizioni espresse dal Procuratore Lupacchini ormai trasferito da CZ a Torino.
Non mi presterò a questo gioco delle parti contrapposte, perché ricordo che siamo donne e uomini delle Istituzioni e ciò che noi diciamo e facciamo ed anche ciò che omettiamo di dire o fare ha un peso specifico: rappresenta una scelta politica precisa.
Dagli atti della Procura di Catanzaro emerge che su 277 istanze di riesame discusse fino al 28 gennaio 2020:
– gli annullamenti sono soltanto n. 69 (non sono ancora note le motivazioni, dunque non è ancora noto se l’annullamento è sulla gravità indiziaria o per le esigenze cautelari). Tra gli annullamenti citati vi sono n. 7 annullamenti per declaratoria di incompetenza territoriale e contestuale trasmissione degli atti alle A.G competenti per la rivalutazione della misura;
– n. 39 sono invece rimodulazioni della misura (con sostituzione della custodia cautelare in carcere con gli arresti domiciliari o ancora della sostituzione degli arresti domiciliari e/o misure interdittive).
Allo stato, dunque, rimangono n. 265 soggetti sottoposti a misure cautelari a fronte dei 334. NON MI PARE CHE QUALCUNO POSSA PARLARE DI “OPERAZIONI EVANESCENTI DELLA PROCURA DI CZ”!

Vede Presidente, questa storia contemporanea che stiamo vivendo, sarà ricordata dai posteri perché:
-in primis per i rappresentanti istituzionali Calabresi-
ci sarà sempre un prima ed un dopo l’operazione antimafia Rinascita-Scott che anche dopo il riesame rimane a tutt’oggi la più grande operazione dopo il maxi processo di Palermo.
Ciascun rappresentante delle istituzioni ed autorità sul territorio sarà ricordato in base a ciò di cui si occupava prima e dopo questa inchiesta. E non perché io sia una fanatica giustizialista, niente affatto, rispetterò il percorso di ciascuna posizione processuale. Ma trovo inaccettabili le parole di Sgarbi di ieri perché:

che il Pg della Cassazione Salvi ed il Ministro Bonafede abbiano chiesto alla sezione disciplinare del Csm di trasferire d’ufficio l’ormai ex Pg generale di Cz Lupacchini era DOVEROSO. Doveroso perché non si può con quel ruolo svilire e delegittimare un magistrato che è nel mirino della ‘ndrangheta e di chissà quali altri poteri malati che convivono in questo Stato. Poteri e mafie sulle quali magistrati come Gratteri, e non solo, hanno il coraggio di indagare. La nostra Repubblica ha già attraversato periodi bui in cui magistrati sono stati lasciati soli. E questo non dovrà mai più accadere!
Chiudo, dicendo a Sgarbi, da donna di Calabria, che “umiliazione per i calabresi” non sono le indagini della magistratura ma la presenza soffocante della ‘ndrangheta sui nostri territori. E facciamo mea culpa di come la politica, in molti casi, non sia stata in grado di fare proposte elettorali all’altezza della situazione.

Il mio appello è alla collaborazione istituzionale e politica in maniera trasversale, per non perdere l’occasione di onorare il mandato che ricopriamo secondo Costituzione.

 

Dep. Dalila Nesci

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Dovevamo operare una rivoluzione culturale, ma le maggiori energie e risorse sono state utilizzate in questi anni per abbassare il discorso politico. Tanto è vero che ci ritroviamo ciclicamente a parlare di rendicontazioni per denigrare qualche parlamentare e distogliere l’attenzione dalle questioni politiche su cui invece bisognerebbe argomentare.
Ci siamo sempre lamentati del trattamento mediatico che ci riservavano certi giornalisti e certe testate, salvo poi servirsene negli anfratti di palazzo per bastonare mediaticamente qualcuno in maniera scientifica.
Le rendicontazioni dovevano essere un vanto, un’azione politica gioiosa da rilanciare per il suo significato politico simbolico. Ed invece viene tirato fuori come “clava” mediatica dai vertici del M5S per delegittimare i Portavoce. In questa trappola sono caduti in tanti, anche in buona fede, che alimentano “non argomenti” anziché vedere la trave che c’è negli occhi del M5S.
Io, ad esempio, sono arrivata a donare +170 mila euro del mio stipendio da parlamentare in questi anni e ne sono fiera. Non temo alcuna gogna mediatica nè tanto meno se sospinta da miei colleghi.
Il denaro non deve essere il fulcro dell’impegno politico, nè delle relazioni interpersonali. Il gesto delle rendicontazioni stava a significare, infatti, che il denaro ed il profitto non sono i valori fondanti della nostra società. Un messaggio rivoluzionario, semplice e dirompente che aiutava a sgretolare il dogma del neoliberismo imperante che oggi attraverso l’economia distrugge la dignità delle persone e dei lavoratori. MENTRE VENTI di guerra soffiano.
Per fare memento dei nostri valori, dello spirito originario che infondeva le nostre battaglie e per spiegare il fondamento filosofico ed economico del nostro pensiero politico ho voluto contribuire attraverso il ciclo di incontri “Parole Guerriere a Montecitorio. Seminari Rivoluzionari” (v. paroleguerriere.it). Iniziativa totalmente spontanea e volontaria che non promana da alcuna regia dei vertici del M5S anzi, è un progetto che ho offerto a Casaleggio D. e all’ “Associazione Rousseau” che non hanno voluto…manco regalato!
D’altronde in questi anni speravo almeno di avere un diniego motivato, ma come potevo pretenderlo visto che da anni nelle varie competizioni elettorali attivisti (molto spesso storici e guerrieri) vengono arbitrariamente esclusi senza una motivazione argomentata. Mi direte, “e te ne sei accorta solo ora?”. Sì, ora ho tirato le somme di questa mia esperienza e mi sono accorta che per troppi anni mi sono alzata in assemblea a dire ciò che pensavo cercando di contribuire costruttivamente alla rivoluzione del M5s. E scusate se questa cosa l’ho maturata adesso, perchè nel frattempo combattevo per i diritti negati nella sanità calabrese e speravo che una volta al governo avremmo davvero rovesciato le piramidi. Invece no abbiamo dato solo una spolveratina.
Mentre qualcuno cincischia di rendicontazioni, sul caso politico della Calabria invece c’è silenzio e ipocrisia. La Calabria è una regione che secondo voi vale almeno quanto tutte le nostre rendicontazioni? Direi di NO, perchè vale molto ma molto di più. Si tratta del futuro di intere generazioni e della possibilità di sviluppo di un territorio già depredato dalle mafie e dalla mala-politica. A qualcuno interessa?
Ho lanciato l’allarme tempo fa sulla situazione calabrese in primis riguardo alla sanità. Il Governo Conte 1 ha voluto il decreto Calabria che ho difeso anche dagli attacchi strumentali dell’allora maggioranza e minoranza. Ma quel decreto non è stato ancora attuato e mi trovo a fare le stesse denunce della scorsa legislatura. vi pare normale? Il sistema regionale politico-sanitario non è stato intaccato, si continua come prima.
Ho fatto diventare un caso politico le elezioni regionali calabresi, mentre qualcuno tentava di imboscarsi e prendere tempo. Ho denunciato prima internamente e poi pubblicamente la svendita politica del patrimonio elettorale del M5S in Calabria.

La mia auto-candidatura alla Presidenza della Regione Calabria era un tentativo estremo di difesa del percorso rivoluzionario e delle battaglie portate avanti in questi anni in difesa degli ultimi. Il M5S aveva il dovere di essere tale e rappresentare la Calabria dignitosa e desiderosa di riscatto con una proposta elettorale all’altezza della situazione.
Fare politica in Calabria non è uno scherzo, sia per chi ha ruoli istituzionali che per chi non ce li ha. Il mio collega Paragone, che stimo e a cui esprimo solidarietà per l’espulsione ingiusta, sbaglia ad alimentare con leggerezza la trappola mediatica delle rendicontazioni, così come altri che sono impegnati a dare patentini da “grillino”. Mentre tutto scorre qui -in Calabria ed in Italia- le trincee sono molteplici: per gli imprenditori onesti, per i dipendenti e gli ammalati avviliti della sanità, per le madri che temono per il futuro dei propri figli caduti della rete ‘ndranghetista, per chi è in difficoltà economica.
La politica seria e rivoluzionaria, per me, non può ridursi ad una gara da giocare sul piano delle rendicontazioni, c’è in gioco la credibilità e la responsabilità delle istituzioni che rappresentiamo.
E’ chiaro che il mio percorso politico in rappresentanza del M5S sia stato sfruttato per le campagne elettorali di turno. Inoltre, qualche arrivato dell’ultima ora, con il beneplacito generale interno, continua a sfruttare la mia storia politica, per tentare di nascondere la sua inadeguatezza.
Per le elezioni regionali in Calabria e per la formazione di questo Governo sono stati preferiti accordi politico-elettorali al ribasso. Dunque a ciascuno degli artefici del M5S, bisognerebbe chiedere la rendicontazione politica di queste scelte di compromesso.
Io mi ribello a questo appiattimento ridicolo del M5S che adesso fa delle rendicontazioni in denaro il suo argomento di distrazione di massa “dimenticandosi” di fare il rendiconto politico delle responsabilità che ha sulla Calabria e non solo!
Il Re è nudo. Ho fatto denunce contro la ‘ndrangheta figuriamoci se ho paura dei probiviri.
Da questo momento in poi per protesta non rendiconterò più nella piattaforma del M5S: ho già provveduto a fare le prime donazioni di parte del mio stipendio ad associazioni sul territorio impegnate in attività culturali, diritti dei minori e assistenza ai malati di SLA in Calabria. Trovate tutti i miei bonifici dal 2013 ad oggi sul mio sito dalilanesci.it
Siamo diventati gli attori principali dell’ipocrisia ed è così che si uccide la speranza.

 

OPERAZIONE RINASCITA: SOLIDARIETA’ E GRATITUDINE AL PROCURATORE GRATTERI

 

 

 

 

Grazie presidente, sono qui per esprimere solidarietà e gratitudine al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, che con la maxi operazione contro la ‘ndrangheta Rinascita-Scott ha prodotto oltre 300 provvedimenti restrittivi sono finiti in carcere agli arresti domiciliari e indagati alcuni politici sia di centro destra che di centro sinistra, professionisti, esponenti della massoneria deviata, infedeli delle forze dell’ordine e mafiosi. L’operazione, lo ricordo, ha coinvolto oltre 11 regioni d’Italia oltre la Calabria e sicuramente, presidente, le persone coinvolte si difenderanno nelle aule giudiziarie, però la gravità del quadro di infiltrazione della ‘ndrangheta nella vita sociale e di parte delle istituzioni italiane è evidente a tutti. Per questo l’operazione di Gratteri è stata accolta come un segnale incoraggiante e di liberazione dal gioco mafioso. Sì, presidente, perché questa maxi operazione non è uno show come qualcuno l’ha definita. La ‘ndrangheta, la massoneria deviata, i colletti bianchi che deviano le istituzioni non sono una farsa, ma una triste e spietata realtà. Questi poteri criminali e la subcultura mafiosa stanno falsando l’economia pulita, con il riciclaggio e il sistema dei prestanomi, stanno impoverendo socialmente ed economicamente i nostri territori e sono la causa dell’emigrazione e del conseguente spopolamento del Sud. Ora presidente, il lavoro della magistratura pulita è coraggioso e prezioso, ma la lotta antimafia è anche compito nostro, quindi forniamo tutti i mezzi e le risorse necessarie ai tribunali, alle procure, alle forze dell’ordine militari, alle scuole e soprattutto presidente animiamo gioiosamente una rivoluzione culturale perché solo così toglieremo leve alla ‘ndrangheta ed insegneremo ai nostri giovani con l’esempio la strada della legalità e della giustizia sociale. Quindi si abbandonino politiche che richiamano ad un’autonomia secessionista e anticostituzionale che forse qualcuno ancora sogna e diamo diritti, risorse e opportunità di emancipazione soprattutto laddove la ‘ndrangheta dilaga.