Stiamo ascoltando Prefetti, Questori, esponenti delle Forze dell’Ordine locali, della politica e della società civile.
Stiamo approfondendo con loro le informazioni di cui già siamo in possesso e cerchiamo di capire insieme quali passi in avanti sono stati compiuti nella lotta al radicamento delle mafie su tutto il territorio del Veneto. Lo Stato e la società civile devono sempre aggiornare gli strumenti di contrasto, visto che su questo territorio per troppo tempo c’è stato un atteggiamento di sottovalutazione del fenomeno mafioso e dei meccanismi dell’infiltrazione delle organizzazioni criminali soprattutto nel tessuto imprenditoriale locale.
La lotta alla mafia è una questione nazionale -non solo locale o regionale- e in quanto tale è necessario affrontarla attraverso approcci integrati, che migliorino l’efficacia delle strategie applicate sui singoli territori, in un quadro operativo coerente ed ordinato, che esalti la bontà della struttura e del contenuto del nostro avanzato ordinamento in materia di antimafia.
FOCUS VIBO VALENTIA, DOPO ODG APPROVATO PROSEGUE IMPEGNO DEL GOVERNO PER LA PROVINCIA
Spiragli di luce per la Provincia di Vibo Valentia: al tavolo convocato questa mattina dal Vice Ministro dell’Economia, Laura Castelli, eravamo presenti io, il collega M5S Riccardo Tucci, il Presidente della Provincia Salvatore Solano e i suoi tecnici. Confronto proficuo in cui abbiamo delineato il percorso possibile verso la definitiva risoluzione dei problemi di bilancio della Provincia. Il Vice Ministro Castelli ha dimostrato competenza e profondo interesse per la situazione in cui versa il territorio e l’amministrazione provinciale vibonese, riservandosi di approfondire ulteriormente il caso di cui è protagonista l’ente, con l’obiettivo di definire le azioni più utili e nel breve termine.
Il tavolo di stamattina giunge a seguito dell’approvazione del Ordine del giorno a nostra firma Tucci-Nesci nel decreto Crescita di qualche settimana fa. Altro che “carta straccia”: il nostro Ordine del giorno e la capacità di ascolto del nostro Governo al Mef rappresentano la base su cui implementare una nuova strategia a sostegno del territorio, specialmente quando questo territorio si conferma essere uno dei più dimenticati d’Italia.
PIANO STRALCIO 2019: FINALMENTE GESTI CONCRETI CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO IN CALABRIA
Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha dato ufficialmente avvio al Piano Stralcio 2019, per tutelare tutto il territorio nazionale dal dissesto idrogeologico.
Finalmente, dopo anni di governi che hanno fatto della nostra Regione una terra dimenticata, è stata adottata una strategia solida e mirata, con l’obiettivo di rendere più sicure le innumerevoli zone a rischio del nostro Paese.
In soli tre mesi, infatti, il Governo del Cambiamento è riuscito ad identificare tutti i territori da risanare e a pianificare i relativi interventi, i cui lavori saranno supportati da un fondo di ben 315 milioni di euro.
In Calabria, una delle Regioni più sottoposte al rischio di dissesto idrogeologico, saranno finanziati ben 6 interventi: uno in località Maione, di Altilia, per una somma complessiva di 1 milione e 85.000 euro; un secondo a Vibo Valentia dove, grazie agli oltre 8 milioni concessi, invece dei quasi 7 milioni già richiesti, sarà completata, messa in sicurezza e ripristinata la tangenziale est; 800 mila euro, a fronte dei 520 mila richiesti, serviranno invece per il terzo intervento, che avverrà nel centro abitato di Martirano Lombardo, al fine di completare le opere di riduzione del rischio idrogeologico. Un quarto è previsto in località Marinetti, di Melissa, sulla base dei 940 mila euro che permetteranno il completamento e la regimentazione idraulica del torrente San Giacomo. Un quinto, invece, con una dotazione di 1 milione e 200 mila euro riguarderà il completamento dei lavori di manutenzione e ripristino della rete idrografica della fascia costiera della provincia di Crotone. Infine, 1 milione e 330 mila euro saranno allocati a Soveria-Simeri, per la messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico del versante ovest del centro abitato.
Gesti concreti e lungimiranti, per i quali ringrazio il Ministro Costa che ha da subito accolto le nostre istanze e risposto alle relative esigenze. Poter riaprire questi cantieri significa non soltanto aumentare la sicurezza del territorio, ma soprattutto sostenerne l’economia e le imprese locali, creando lavoro e rilanciando tutte quelle aree che non possono più essere abbandonate.
SCIOGLIMENTO DEI COMUNI PER MAFIA: URGE UNA NUOVA NORMATIVA PREVENTIVA, M5S E’ PRONTO
Questa mattina ho partecipato alla presentazione del Rapporto dell’associazione Avviso Pubblico riguardante lo scioglimento dei Comuni per mafia. Alla presenza del Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra e di esponenti del mondo accademico nazionale, quali il Prof. Isaia Sales, moderati dal giornalista Paolo Borrometi, si è discusso dell’importanza di rivisitare, in un’ottica integrata e lungimirante, l’esistente normativa in materia di scioglimenti comunali.
In una situazione caratterizzata da una pervasiva cultura mafiosa a livello nazionale, che incide, attraverso modalità e strumenti differenti, tanto al Sud quanto al Nord Italia, è dovere delle Istituzioni dare forma ad una normativa che sostenga, accompagni e difenda la popolazione locale lungo il passaggio verso una rinnovata legalità amministrativa e politica.
E’ necessario, dunque, sfatare il falso mito che lega la gestione mafiosa di un territorio all’idea che i cittadini che compongono il tessuto sociale siano essi stessi radicati nelle logiche mafiose.
Lo Stato ha il dovere di rinsaldare il rapporto di fiducia intercorrente tra le Istituzioni e le popolazioni locali. Smettiamo di far sentire i cittadini colpevoli delle gestione criminale delle proprie amministrazioni locali. Impegniamoci, al contrario, a garantire il ritorno alla piena funzionalità della cosa pubblica, alla trasparenza, alla legalità, con l’obiettivo di impedire che insidiose connivenze del potere criminale prendano il sopravvento.
Il duplice, triplice scioglimento a cui molti Comuni del Meridione sono soggetti è infatti la conferma che, da quel territorio, la logica mafiosa non è ancora stata sradicata.
Per questo motivo, in questa legislatura, ho presentato -nuovamente- una Proposta di Legge (https://www.camera.it/leg18/126?tab=&leg=18&idDocumento=474&sede=&tipo=) per dirimere le questioni più delicate ed irrisolte relative allo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. La Proposta, infatti, interviene su alcuni aspetti cruciali della gestione degli enti commissariati: l’incandidabilità, rendendola effettiva e non più eludibile; il controllo democratico: istituendo un organo ad hoc di cittadini liberi; la trasparenza: stabilendo la pubblicità della relazione prefettizia anche nel caso di non scioglimento; presenza effettiva dei Prefetti della Commissione straordinaria: introducendo un apposito elenco di funzionari esperti che una volta nominati devono dedicarsi in via esclusiva; il personale dipendente: stabilendo norme più severe per i soggetti responsabili delle infiltrazioni; la concessione di incentivi economico- finanziari: al fine di migliorare le condizioni dell’ente e facilitare l’attività della commissione. Insomma, una norma che mira a ricostituire il buon funzionamento dell’ente, restituendo ai cittadini gli strumenti per amministrare in maniera sana e democratica la cosa pubblica a livello locale.
OCCUPAZIONE: IL DECRETO DIGNITÀ STA DANDO I SUOI FRUTTI
23 milioni e 387 mila cittadini: tanti sono gli occupati rilevati dall’Istat a maggio 2019.
Un tasso di occupazione che sfiora il 59%, massimi che non venivano raggiunti dal 1977.
La disoccupazione scende invece al 9,9%: il valore più basso da febbraio 2012. Tra questi, aumentano i giovani che trovano lavoro, abbassando il tasso di disoccupazione giovanile dello 0,7%.
Piccoli passi, ma decisi: la svolta inaugurata dal Decreto Dignità esattamente un anno fa sta dando poco a poco i suoi frutti. Abbiamo contribuito a rendere il mercato del lavoro in Italia più stabile ed affidabile, con buona pace dei detrattori che ci accusavano di voler smantellare il lavoro e le imprese nazionali, rischiando di far aumentare il tasso di disoccupazione a dismisura.
Oggi, invece, possiamo festeggiare il piccolo traguardo permesso da una misura che, insieme al Reddito di Cittadinanza, Quota Cento e i sostegni alle imprese che stiamo stabilendo, sta delineando il nuovo scenario del mercato del lavoro italiano, più attento ai cittadini e alla valorizzazione delle eccellenze di cui il nostro Paese abbonda.
Esattamente un anno fa, la colpa imputata al MoVimento 5 Stelle era di voler far “scoppiare la disoccupazione”, portando il Paese sull’orlo del baratro. Oggi, l’unico “boom” a cui abbiamo assistito è quello delle 92.000 persone in più che, da un anno a questa parte, secondo l’Istat, hanno trovato lavoro. “Sono solo numeri”, direte, ma è il segno che l’Italia sta cambiando. Complimenti al nostro Ministro Di Maio e al Presidente Inps Pasquale Tridico: il Decreto Dignità sta dando i frutti sperati.
#SANITÀ #CATANZARO, IL “CONCORSO DELLE MOGLI”: INACCETTABILE DECLASSARE ANCORA I BISOGNI DEI CITTADINI
Indignata per la notizia ormai di dominio pubblico: i Commissari nominati dai Ministeri della Salute e dell’Economia avrebbero autorizzato un concorso per l’assunzione di due figure nel settore legale dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro, a cui avrebbero partecipato la moglie del capo dipartimento amministrativo della stessa AO e la moglie del dirigente responsabile del settore economico del Dipartimento regionale di Tutela della salute.
Una vergogna, se si pensa alle reali urgenze che gravano sul settore sanitario della Regione: interi reparti ospedalieri sono costretti a turni di lavoro massacranti per sopperire alla mancanza di medici, infermieri, operatori sanitari e tecnici di laboratorio. E come rispondono i preposti direttori generali f.f. A tutto questo? Con assunzioni superflue.
Una situazione assolutamente inaccettabile, soprattutto all’indomani della conversione in legge del Decreto Calabria.
Proprio sulle molte novità normative introdotte dal Decreto dovrebbero basarsi gli interventi dei responsabili per il risanamento della sanità regionale, Generale Cotticelli e Sub Commissario Shael, per compensare le immense carenze gestionali ed operative con cui la vecchia amministrazione ne ha affossato il sistema.
Ne abbiamo abbastanza di notizie di questo tipo: basta favori, basta assunzioni tramite corsie preferenziali di cui non c’è esigenza. Basta con queste pagliacciate.
Stoppare concorsi inutili è nostra priorità, così come assumere il personale davvero necessario a risollevare le sorti della sanità calabrese.
Tutto ciò deve avvenire con celerità ed efficacia. Noi siamo pronti anche a presentare un dettagliatissimo esposto al Procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, perché chi ha sbagliato paghi -A TUTTI I LIVELLI- e vada a casa.
In Calabria non è più tempo di giocare con la vita dei cittadini.
DOPO ORRORE IN EMILIA: STOP AL BUSINESS SULL’AFFIDAMENTO DI MINORI
Dopo le notizie riguardanti l’arresto di alcuni esponenti ‘ndranghetisti nell’ambito dell’operazione Grimilde, l’Emilia Romagna torna sotto i riflettori per una faccenda non meno grave ed inquietante: l’inchiesta denominata “Angeli e Demoni”, coordinata dal sostituto procuratore di Reggio Emilia, Valentina Salvi, fa luce su una situazione terrificante, per cui risultano indagati decine di esponenti del mondo politico -tra cui sindaci, amministratori comunali, un avvocato-, sanitario – dirigenti ed operatori – e dell’assistenza sociale operante nella Provincia di Reggio Emilia. Ciò che l’indagine ha portato allo scoperto sono i risvolti raccapriccianti del lavoro svolto dalla rete dei servizi sociali della Val D’Enza, accusati di aver “redatto false relazioni per allontanare bambini dalle famiglie e collocarli in affido retribuito da amici e conoscenti.”
Un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro, per il quale gli indagati sarebbero accusati di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamento su minori, lesioni gravissime, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso.
I minori, infatti, sarebbero stati sottoposti a veri e propri “lavaggi del cervello” durante le sedute di psicoterapia, suggestionati con l’uso di scosse elettriche, spacciate come “macchinetta dei ricordi”, al fine di alterare, in realtà, “lo stato della memoria in prossimità dei colloqui giudiziari”.
Inoltre, secondo il quadro accusatorio, si sarebbero verificati anche due casi di abusi sessuali presso le famiglie affidatarie ed in comunità, dopo l’illegittimo allontanamento.
Una situazione di gravità inaudita, da affrontare con urgenza, competenza ed efficacia. Il Ministro per la Famiglia e le Disabilità ha già annunciato l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulle comunità familiari che accolgono i minori, per individuare, punire e risanare ogni eventuale stortura di questo sistema a danno dei minori. Dall’inizio della legislatura – come parlamentari – ci stiamo occupando di tutela di minori in collaborazione con la Commissione bicamerale Infanzia. Inoltre, siamo intervenuti sul Codice Rosso con norme specifiche e abbiamo depositato un’interpellanza sul “caso Veleno”. Siamo al lavoro su una proposta di legge a prima firma Stefania Ascari e c’e’ gia’ una Commissione d’Inchiesta sul caso Forteto.
Ringrazio le forze dell’ordine e la magistratura per il preziosissimo lavoro svolto, esempio di serietà, professionalità e genuino attaccamento ai più alti valori civili.
GIOVANI MEDICI E ASSUNZIONI: GRAZIE AL #DECRETOCALABRIA AVVIATO SUPERAMENTO CARENZA
Grazie al #DecretoCalabria stiamo riscrivendo il futuro del Sistema Sanitario Nazionale con coraggio e tenacia.
Uno degli aspetti più delicati e problematici che abbiamo cominciato ad affrontare è quella della spaventosa carenza di personale sanitario tra le corsie degli ospedali e delle aziende sanitarie di tutta Italia. Un disagio profondo, la cui risoluzione abbraccia alcuni dei temi fondamentali che come Governo siamo chiamati oggi ad affrontare: la cura e l’attenzione nei confronti delle giovani generazioni, la formazione, la lotta al precariato e alla fuga di cervelli, la rivalutazione delle Regioni del Sud Italia schiacciate da truffaldini Piani di Rientro in sanità.
A fronte di questo, siamo convinti che adottare misure emergenziali non basterà per rivitalizzare l’intero tessuto professionale ed umano del Paese in materia di sanità: lavoriamo dunque per definire specifici, solidi e lungimiranti aggiustamenti strutturali, che cambino radicalmente, da qui ai prossimi anni, il volto del SSN.
Per favorire l’ingresso dei giovani, a seguito dello sblocco del turn-over e del progressivo assorbimento di tutti i lavoratori precari oggi esistenti, abbiamo permesso agli specializzandi degli ultimi anni di essere assunti a tempo indeterminato presso ospedali ed aziende sanitarie locali, al fine di coltivare le eccellenze in modo adeguato, rendendo il servizio della sanità italiana più fresco e competitivo a livello europeo.
Abbiamo, inoltre, aumentato il numero delle borse di studio per le specializzazioni e, in accordo col Ministero dell’Istruzione, intendiamo fornire percorsi più adeguati ai giovani specializzandi italiani, mettendo mano alle regole sulle assunzioni, riducendo i tempi morti e dunque favorendo l’incontro immediato di domanda e offerta.
Che dire poi sul versante della remunerazione? È necessario aumentare gli stipendi dei medici nei settori che sono, oggi, specialmente negletti, come il pronto soccorso o l’anestesia: per via del grande carico di responsabilità e del poco compenso, rischiamo di trovarci senza anestesisti da qui a vent’anni!
Auspichiamo che l’incontro tra il Ministro Grillo, il Presidente della Conferenza Stato-Regioni Bonaccini e il Ministro delle Finanze Tria sia proficuo e concreto e che rappresenti un momento di svolta per il futuro del Servizio Sanitario Nazionale.
IMPORTANTE ORDINE DEL GIORNO PER SOSTENERE GLI ENTI LOCALI IN DIFFICOLTÀ
Vibo Valentia, fra le province più povere d’Italia e dilaniata economicamente anche dalla cappa mafiosa, è costantemente sotto la nostra lente d’ingrandimento!
Ieri sera, la Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a sostenere gli enti locali in condizioni di difficoltà finanziaria, valutando l’applicabilità di ogni misura necessaria atta a risanarne le funzionalità e l’operatività istituzionale.
Una notizia importante per la Provincia vibonese, che da anni non riesce ad approvare il suo bilancio e che stenta, ormai da anni, ad assicurare adeguati servizi ai cittadini (pensiamo ad esempio alle vergognose condizioni in cui versano le strade provinciali).
Inoltre, tale misura potrebbe aiutare il Presidente della Provincia Salvatore Solano ad ovviare al problema dell’Istituto Scientifico “Giuseppe Berto” che si trova in un immobile in affitto.
Presto la questione del martoriato territorio vibonese tornerà sul tavolo del Vice Ministro all’Economia Laura Castelli, la quale già da tempo si è mostrata pronta ad ascoltare e a coadiuvare il risanamento degli enti locali in dissesto che hanno intrapreso un percorso virtuoso di risanamento del proprio bilancio.
VIBO VALENTIA: URGE NOMINARE NUOVO PROCURATORE PER EFFICIENTARE LOTTA ALLA CRIMINALITÀ SUL TERRITORIO
Ho appena depositato un’interrogazione parlamentare, firmata da tutti i colleghi M5S alla Camera dei Deputati, indirizzata al nostro Ministro Bonafede, inerente ad una grave questione che interessa la Provincia di Vibo Valentia. La nostra Provincia, infatti, da quasi due anni, soffre di un grave vuoto istituzionale, dovuto dalla mancanza di un Procuratore della Repubblica che monitori e segua gli sviluppi in ambito criminale sul territorio. A seguito della scomparsa del passato Procuratore, il dott. Giordano Bruno, avvenuta nel dicembre 2018, non è ancora stato nominato un magistrato che provveda a questo delicatissimo ed indispensabile compito.
L’urgenza di questa nomina è legata appunto alla criticità della situazione in cui versa il territorio vibonese: come rilevato da un’analisi compiuta dal Sole 24 Ore nel 2018, sulla base di dati riferiti all’anno 2017, forniti dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, quella di Vibo Valentia si posiziona al primo posto, tra le Provincie italiane, per numero di tentati omicidi, omicidi volontari ed altri gravi delitti, che ne fanno una delle più pericolose a livello nazionale.
Come non ricordare, allora, le decine di Operazioni Antimafia che, solo negli ultimi tre anni, la magistratura ha condotto contro la proliferazione delle cosche criminali nel nostro circondario: le operazioni “Overing” e “Stammer” contro il narcotraffico transnazionale; le operazioni “Gringia”, “Romanzo Criminale” e “Conquista”, nei confronti delle principali famiglie ‘ndranghetiste locali; l’operazione “Costa Pulita”, relativa ai condizionamenti malavitosi nel settore turistico del litorale; le Operazioni “Black Widows” ed “Errore Fatale”, concernenti alcuni gravi fatti di sangue rispettivamente nelle località di Sorianello e nei confronti della cosca Mancuso, predominante nell’universo criminale del territorio.
Ebbene, una situazione pericolosa ed articolata sul territorio, impossibile da gestire senza l’adeguato coordinamento e la guida sapiente di un Procuratore d’esperienza a capo della Procura di Vibo Valentia.
Parere, questo, condiviso anche dal Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, Nicola Gratteri, che ha sottolineato l’importanza e la necessità della nomina del Procuratore di Vibo Valentia “per la collettività” e per l’intera “Procura distrettuale” (https://www.corrieredellacalabria.it/regione/vibo-valentia-e-provincia/item/190822-il-tribunale-di-vibo-si-rafforza-attesa-per-i-nuovi-presidente-e-procuratore-capo/).
Sulla scia della recentissima nomina del nuovo Presidente di Sezione del Tribunale di Vibo Valentia nella persona della Dott.ssa Tiziana Macrì alla quale auguro buon lavoro, auspichiamo che il Ministro interrogato, ferme restando le prerogative dell’ordine della magistratura, adotti nei più brevi tempi possibili iniziative atte a sollecitare la copertura dell’organo vacante alla Procura di Vibo Valentia, per sopperire a questo grave vuoto istituzionale che grava sulla Provincia e su tutti i cittadini vibonesi.