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EUROJUST: PER UNA MAGGIORE COOPERAZIONE ANTIMAFIA IN EUROPA, CHE PARTA DAI TRAGUARDI NORMATIVI ITALIANI

Seconda giornata di missione per la Commissione Antimafia a l’Aja: questa mattina abbiamo visitato il quartier generale di Eurojust, alla presenza del Presidente dell’Agenzia Ladislav Hamran e del Vicepresidente Filippo Spiezia, Membro nazionale del Desk italiano che opera presso l’Agenzia.
Abbiamo potuto apprenderne il funzionamento, gli sviluppi legislativi ed organizzativi che in questi anni ne hanno progressivamente ampliato il raggio d’azione e affinato i meccanismi, nonché le sfide che si prepara ad affrontare nel prossimo futuro.
Attraverso il Vicepresidente Spiezia, siamo riusciti a valutare il fondamentale apporto che il Desk italiano, punto di contatto con la magistratura del nostro Paese, ha donato in occasioni di numerose indagini e missioni, in materia di coordinamento, efficienza organizzativa, e competenza normativa.
E’ questo, ancora una volta, il segno di quanto la nostra legislazione in materia di antimafia sia estremamente avanzata rispetto alla media europea.
Una normativa all’avanguardia, che ha spesso deciso il successo di operazioni difficili e delicate, come la cosiddetta “Pollino”, contro il radicamento della ‘ndrangheta in Europa. E’ per questo motivo che ci auguriamo che la prossima istituzione della Procura Europea (EPPO), mirante ad armonizzare i meccanismi di contrasto alla criminalità organizzata tra i vari Paesi europei, non comporti, di conseguenza, anche una omologazione al ribasso della normativa antimafia da applicare sul continente; normativa che in Italia, ribadiamolo, è estremamente avanzata: pensiamo ai reati di associazione mafiosa e alle misure cautelari reali, come la confisca, che in Europa non hanno una corrispondenza analoga alla nostra.
Si prospetta, inoltre, anche la costituzione di un Registro delle informazioni giudiziarie in ambito di terrorismo internazionale, che Eurojust gestirà per favorire il coordinamento delle operazioni sul territorio dell’Unione.
Lavoriamo, dunque, per rendere la cooperazione in materia di lotta alla diffusione e al radicamento delle mafie in Europa più effettiva, mirata ed incisiva, senza dimenticare, tuttavia, i fondamentali passi in avanti fatti in questi anni dalla nostra legislazione nazionale.