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PARI OPPORTUNITA’: CI VORREBBE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE PER AVERE PIU’ INVESTIMENTI ECONOMICI

Stamattina abbiamo audito la Ministra per le Pari Opportunità, Elena Bonetti, riguardo alle linee programmatiche del suo lavoro. Sono intervenuta in rappresentanza della Commissione XII di cui faccio parte, Affari sociali e Sanità, sulla necessità di potenziare il Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere e la rete dei centri antiviolenza sul territorio.
Durante l’audizione si è parlato di politiche per la famiglia e delle azioni che questo Governo sosterrà per far ripartire le nascite in Italia visto che stiamo diventando, purtroppo, un Paese chimera.
Credo che per poter parlare del concetto di famiglia o delle famiglie di oggi, la politica tutta dovrebbe sostenere concretamente il principio della dignità della persona. L’Italia e l’Europa, infatti, si trovano ancora tragicamente immerse in uno scenario politico-economico neoliberista che ha innalzato i principi economici a valore assoluto e addirittura come prevalente su tutti gli aspetti della vita umana e sociale. Fin quando non ci sarà un’inversione di tendenza, una vera e propria rivoluzione culturale, difficilmente avremo investimenti massicci sulle politiche a sostegno delle pari opportunità e dell’emancipazione della nostra società.
Oltre al tema delle risorse economiche che devono sicuramente essere maggiori, dobbiamo focalizzare la nostra attenzione sul pieno utilizzo dei fondi già stanziati. Mi riferisco ai fondi -previsti dalla legge n. 119/2013 (la cd “legge sul femminicidio”)-destinati alle Regioni per interventi di contrasto alla violenza nei confronti delle donne. Ho chiesto alla Ministra, dunque, di avere un riscontro dettagliato su quali siano le Regioni che hanno utilizzato interamente quei fondi. Bisogna evitare che ci siano ritardi da parte delle Regioni nell’utilizzo di queste risorse altrimenti, di fatto, si nega la possibilità a donne e minori di accedere ai relativi servizi di supporto in grado di liberarli da eventuali condizioni di violenza.
Inoltre, ricordando che nel maggio scorso a Palazzo Chigi, si è tenuta la riunione della nuova Cabina di regia per la prevenzione e il contrasto alla tratta degli esseri umani, è importante sapere a che punto siano i lavori. Questa Cabina di regia è la sede di confronto e di raccordo politico, strategico e funzionale tra le Amministrazioni statali, la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, le Forze dell’Ordine, le Regioni e gli Enti locali per la definizione del nuovo Piano nazionale antitratta 2019-2021. A questo tema va’ riservata particolare attenzione anche perché, come stiamo approfondendo in Commissione Antimafia, è recente l’evoluzione del fenomeno della tratta dovuta all’affermazione dei reti criminali trasnazionali, tra le quali spicca la mafia nigeriana. Il lavoro da fare è ancora tanto, quindi c’è bisogno di tutto il nostro impegno.