Questa mattina ho partecipato alla presentazione del Rapporto dell’associazione Avviso Pubblico riguardante lo scioglimento dei Comuni per mafia. Alla presenza del Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra e di esponenti del mondo accademico nazionale, quali il Prof. Isaia Sales, moderati dal giornalista Paolo Borrometi, si è discusso dell’importanza di rivisitare, in un’ottica integrata e lungimirante, l’esistente normativa in materia di scioglimenti comunali.
In una situazione caratterizzata da una pervasiva cultura mafiosa a livello nazionale, che incide, attraverso modalità e strumenti differenti, tanto al Sud quanto al Nord Italia, è dovere delle Istituzioni dare forma ad una normativa che sostenga, accompagni e difenda la popolazione locale lungo il passaggio verso una rinnovata legalità amministrativa e politica.
E’ necessario, dunque, sfatare il falso mito che lega la gestione mafiosa di un territorio all’idea che i cittadini che compongono il tessuto sociale siano essi stessi radicati nelle logiche mafiose.
Lo Stato ha il dovere di rinsaldare il rapporto di fiducia intercorrente tra le Istituzioni e le popolazioni locali. Smettiamo di far sentire i cittadini colpevoli delle gestione criminale delle proprie amministrazioni locali. Impegniamoci, al contrario, a garantire il ritorno alla piena funzionalità della cosa pubblica, alla trasparenza, alla legalità, con l’obiettivo di impedire che insidiose connivenze del potere criminale prendano il sopravvento.
Il duplice, triplice scioglimento a cui molti Comuni del Meridione sono soggetti è infatti la conferma che, da quel territorio, la logica mafiosa non è ancora stata sradicata.
Per questo motivo, in questa legislatura, ho presentato -nuovamente- una Proposta di Legge (https://www.camera.it/leg18/126?tab=&leg=18&idDocumento=474&sede=&tipo=) per dirimere le questioni più delicate ed irrisolte relative allo scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. La Proposta, infatti, interviene su alcuni aspetti cruciali della gestione degli enti commissariati: l’incandidabilità, rendendola effettiva e non più eludibile; il controllo democratico: istituendo un organo ad hoc di cittadini liberi; la trasparenza: stabilendo la pubblicità della relazione prefettizia anche nel caso di non scioglimento; presenza effettiva dei Prefetti della Commissione straordinaria: introducendo un apposito elenco di funzionari esperti che una volta nominati devono dedicarsi in via esclusiva; il personale dipendente: stabilendo norme più severe per i soggetti responsabili delle infiltrazioni; la concessione di incentivi economico- finanziari: al fine di migliorare le condizioni dell’ente e facilitare l’attività della commissione. Insomma, una norma che mira a ricostituire il buon funzionamento dell’ente, restituendo ai cittadini gli strumenti per amministrare in maniera sana e democratica la cosa pubblica a livello locale.