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INTERVENTO DALILA NESCI XX° APPUNTAMENTO PAROLE GUERRIERE

Benvenuti al XX° appuntamento di “Parole Guerriere. Seminari Rivoluzionari a Montecitorio”, dal titolo: “Quale sviluppo? La terza rivoluzione industriale e la crisi planetaria”.
Oggi affrontiamo un tema emblematico per il percorso di approfondimento filosofico-politico che ha compiuto Parole Guerriere fino a qui. Per migliorare la qualità della nostra vita, cioè del lavoro e delle relazioni interpersonali quotidiane, dobbiamo ripensare la società.
Con l’aiuto dei relatori, oggi tracceremo un percorso di idea filosofica e politica molto chiara: quella dello sviluppo sostenibile, in grado di generare prosperità economica e sociale.
In molti, dicono che siamo in un momento storico difficile quanto propizio di cambiamento, di svolta antropologica: perché rivolgimenti epocali stanno modificando l’attuale struttura economica, politica, sociale e tecnologica del nostro pianeta.
Basterebbe prendere coscienza che le grandi migrazioni, i progressivi cambiamenti climatici, le crescenti disuguaglianze sociali ed economiche, sono chiari segnali di una grande rivoluzione in corso.
Dopo la crisi finanziaria del 2007, ha ripreso forza un pensiero critico nei confronti di questo sistema dominante neoliberista. La crescita industriale senza limiti non è coerente con la limitatezza di alcune risorse del pianeta. I dissesti ambientali ci segnalano che un consumo crescente di fonti fossili e l’inquinamento spaventoso dell’aria, dei mari, e della terra, ci aprono davanti scenari apocalittici.
Non è un caso che in questi mesi milioni di giovani -con la studentessa svedese Greta Thunberg- stiano reinterpretando la lotta al cambiamento climatico: il surriscaldamento globale infatti ci pone di fronte alla più grande delle sfide secondo me: la RESPONSABILITA’ INTERGENERAZIONALE.
Nell’analizzare le possibili via d’uscita da questo trend autodistruttivo, ci possiamo presto rendere conto che siamo noi, le donne e gli uomini di questo tempo, ad avere le chiavi del destino delle prossime generazioni. E’ nostro compito e nostra responsabilità ineludibile creare le condizioni per la sopravvivenza della specie umana su questo Pianeta.
E poiché la crisi, prima che ambientale ed economica, è culturale – non esiste altro modo per affrontarla se non cambiando radicalmente la cultura che alimenta questo XXI secolo.
Una cultura del consumo sfrenato, che riduce la civiltà – il 99% di essa – ad una massa informe funzionale allo sfruttato di un’oligarchia sempre più ristretta ma sempre più potente; che scambia il mezzo con il fine e fa perdere di vista alle persone il senso della vita.
Una cultura che ha messo sul trono la tecnica, ha sospinto la parcellizzazione il sapere e gli ambiti di intervento, a sfavore di una concezione olistica e organica dell’ambiente circostante e quindi della natura stessa dell’uomo.
Questo modello di società ultra-parcellizzata, in cui l’uomo è orientato esclusivamente all’accrescimento di risorse individuali (anche a discapito degli altri), è il pensiero su cui si fonda il moderno neoliberismo economico. Urge di conseguenza una rivoluzione culturale e democratica molto complessa che, da una parte ripensi i concetti stessi di sviluppo, di progresso, e di prosperità, elaborando progetti economici che si basino su energie rinnovabili e su finalità di benessere collettivo, e dall’altra aiuti gli esseri umani a crescere in questa nuova direzione evolutiva, liberandosi progressivamente dalle proprie tendenze distruttive e predatorie.
#PG nasce proprio per alimentare una radicale contestazione di questo pensiero neoliberista.
Siamo arrivati al 20° seminario, abbiamo affrontato gli aspetti e le ricadute di questo pensiero, fornendo slanci intellettuali e ragionamenti politici in grado di immaginare una nuova società, un nuovo modello economico e paradigma industriale.
#PG -che è nato dall’incontro e dalla collaborazione tra me, mio fratello Diego Antonio e Marzo Guzzi- ci dimostra che il Movimento 5 stelle e chi ci segue è ancora affamato di questo tipo di contestazione radicale e che desidera luoghi di elaborazione del pensiero.
Lo dimostra questa sala piena e le richieste di tanti attivisti di tutta Italia che ci hanno invitato sui loro territori per ospitare questi seminari rivoluzionari -che ci hanno portato a Bologna, Salerno, Cagliari, Tropea, Napoli, Milano, Lamezia Terme e a Roma in diversi Municipi.
Il M5s deve continuare ad abbeverarsi all’idea e all’utopia che originariamente lo ha creato. Per noi rilanciare l’idea originaria delle Parole Guerriere di Grillo e Casaleggio, non serve per un ritorno al passato o per abbandonarci ad una pulsione adolescenziale nostalgica, ma per orientare il senso della lotta politica che stiamo facendo ora da forza di governo: siamo passati dalla contestazione, che è il primo atto della rivoluzione, all’azione governativa.
Il Movimento è entrato nelle istituzioni, (come dicevano Casaleggio e Grillo), con l’obiettivo non di cambiare i volti dei politici, ma per cambiare radicalmente l’intero sistema.
Dalila Nesci

 

 

 

IN EMILIA-ROMAGNA PARTE LA PRIMA MISSIONE DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA

Insieme ai colleghi M5S Stefania Ascari, Giovanni Endrizzi e Luca Migliorino, inauguriamo oggi la prima missione della Commissione Antimafia, che si svolgerà in Emilia Romagna tra Bologna, Reggio Emilia e Modena.
Abbiamo scelto proprio l’Emilia per contribuire a fare sempre più luce sul fenomeno del radicamento delle mafie in questa regione e per far sì che tutto il Nord non ripeta lo stesso errore compiuto anni fa da questa comunità, che ha totalmente sottovalutato il fenomeno delle infiltrazioni e del radicamento mafioso nella società e nell’economia. Una sottovalutazione ricordata ieri con forza anche da Nicola Gratteri che in questi giorni parteciperà al festival culturale ‘Noi contro le mafie’ organizzato in provincia di Reggio Emilia. Come ricordato ieri, dieci anni fa, quando Gratteri lanciò l’allarme sul radicamento della ‘ndrangheta a Reggio Emilia e in Emilia Romagna, venne snobbato e insultato dai politici e rappresentanti di associazioni d’impresa emiliane dell’epoca. Oggi tutti vedono che cosa sta accadendo ogni giorno al Nord con inchieste e arresti che collegano mafie ed economia. L’ultimo segnale è di ieri, con i tre condannati nel processo Aemilia coinvolti a Verona in frodi fiscali da 10 milioni di euro.

 

Foto tratta da Parmareport

La Rai e la Rivoluzione Permanente

di Dalila Nesci, Diego Antonio Nesci e Marco Guzzi –

Che un grande cambiamento storico sia in atto è ormai opinione comune. Lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione, gli allarmi climatici, gli effetti caotici della globalizzazione, le migrazioni, le disuguaglianze crescenti, e la crisi delle ideologie politiche del Novecento, stanno conducendo il mondo verso dimensioni del tutto inesplorate.

I rivolgimenti politici dell’ultimo decennio non sono perciò che uno degli effetti di una crisi antropologica di portata planetaria. Spesso prevalgono però ancora soltanto le voci negative, quelle che vedono negli attuali mutamenti solo delle perdite, mentre il cambiamento è perlomeno neutro, aperto cioè sia ad una progressiva disumanizzazione che ad evoluzioni imprevedibili dell’esperienza umana.

D’altra parte la moderna informazione è così sofisticata e pervasiva che potrebbe rappresentare uno strumento fenomenale per la fioritura culturale dei popoli.

Ci si chiede, quindi, quali effetti potremmo misurare se i media si persuadessero di usare tutte le tecniche moderne di psicologia di massa – applicate sempre al marketing – orientandole, per esempio, all’accrescimento della consapevolezza dei benefici che un paradigma industriale basato sulle fonti rinnovabili avrebbe sugli esseri umani e quindi sulla natura.

Che la qualità delle Democrazie compiute dipenda fortemente dalla qualità dell’informazione, è opinione comune nel dibattito Internazionale, tanto da attribuire un grado di proporzionalità diretta fra la libertà di stampa e il rispetto dei diritti umani tout court.

Dobbiamo perciò accompagnare il cambiamento con l’elaborazione comune di un pensiero del cambiamento, di una cultura della trasformazione. E a questo scopo risulta fondamentale in Italia il ruolo della RAI, ripensata come autentico Servizio Pubblico, al servizio appunto della rivoluzione culturale e democratica che è già in atto. La RAI d’altronde non può non correlarsi con le nuove dimensioni comunicative aperte da Internet, cercando nuove forme di sinergia, che accrescano l’efficacia sia dei media tradizionali che di quelli che la Rete continua a creare.

#PG: “Serve un Pensiero Originale e veramente Trasversale in grado di alimentare una Rivoluzione Politica: Permanente, Democratica, Pacifica e Gioiosa.”

16° appuntamento con “Parole Guerriere Seminari Rivoluzionari a Montecitorio” giovedì 21 febbraio alle 17.30, nell’Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, in via di Campo Marzio 78, a Roma. Interverranno, insieme a me, il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, il Presidente della RAI Marcello Foa, l’Amministratore Delegato della RAI Fabrizio Salini e il Poeta e Filosofo Marco Guzzi.

Qui il sito dedicato: http://www.paroleguerriere.info/

SANITA’: Ministro Grillo annuncia bando per 24 dirigenti sanitari in Calabria

 

 

“Aver predisposto in Calabria bandi pubblici per far si’ che finalmente si aprano le porte del merito e della trasparenza per le nomine di 24 tra nuovi direttori generali, sanitari e amministrativi di otto aziende sanitarie significa dare reale possibilità di cambiamento a una Regione che da troppi anni versa in gravi condizioni rispetto all’assistenza sanitaria da offrire ai cittadini. I commissari nominati dal governo (Cotticelli e Schael, ndr) vigileranno affinché i nuovi dirigenti siano scelti per le loro competenze e non perché designati da qualcuno che poi potrà usarli come burattini”. Così il ministro della Salute, Giulia Grillo. “Voglio, personalmente e a nome del governo – ha aggiunto il ministro della Salute – ringraziare i commissari Cotticelli e Schael per aver avviato sin dall’insediamento un’attività di profondo rinnovamento in una terra bella e complessa. Per cambiare la sanità della Calabria serve uno sforzo straordinario e una altrettanto straordinaria capacità di visione. Per questo e’ necessario che le migliori professionalità disponibili si mettano al servizio di un territorio che ha tanto bisogno di costruire un’alternativa concreta”. “I bandi scadono il 26 febbraio – ha specificato il ministro Grillo – ed e’ importante che tanti decidano di presentare la propria candidatura, magari cittadini calabresi che sono andati fuori regione e che possono pensare di tornare per portare un valore aggiunto di cui c’è grande necessità”.

 

PROTEGGIAMO I NOSTRI RAGAZZI

Oggi, 24 gennaio, è stato ufficialmente istituito il Comitato, da me proposto, che, in seno alla Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni delle mafie, provvederà  all’indagine del rapporto tra dispersione scolastica e l’aumento dei minorenni nelle attività delinquenziali delle mafie.

Respingendo l’esecuzione di risposte sintomatiche, connotate principalmente da caratteristiche repressive, l’azione del Comitato sarà improntata sull’applicazione di un sistema di tipo preventivo che, partendo dallo studio e dalla conoscenza del fenomeno mafioso, agisca su quattro aspetti principali: sistema socio-familiare, fenomeno della dispersione scolastica, stato delle infrastrutture urbanistiche, sistema penale e processuale.

Specificatamente, è sul primo punto che l’azione del Comitato si focalizzerà.

Come sottolineato dallo studio realizzato dalla Cabina di regia per la lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educativa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) (2018), la dispersione è un fenomeno complesso e diversificato, che si verifica “a diversi stadi del percorso scolastico,” e si manifesta “nelle forme dell’abbandono, dell’uscita precoce dal sistema formativo, dell’assenteismo, del deficit delle competenze di base”. I ragazzi si disperdono, in particolare, “nel primo biennio delle superiori, non apprendono abbastanza o acquisiscono competenze incerte, spezzettate e mai consolidate, che inficiano le prospettive di crescita culturale e professionale”.

È infatti la mancanza di una solida cultura di base, arricchita e sostenuta da modelli socio-familiari e di riferimento positivi che, in particolare, trasforma il fenomeno della dispersione scolastica in un fertile bacino di utenza a vantaggio della criminalità organizzata, che approfitta della possibilità di irretire e indottrinare questa giovane fascia di popolazione.

In particolare, come rilevato dall’ultimo rapporto Invalsi (2018), esiste un’intrinseca correlazione positiva tra status socio-familiare ed economico del giovane e l’eventuale povertà educativa che ne deriva. Quest’ultima, infatti, rende l’adolescente incapace di sviluppare gli strumenti culturali adatti a discernere quale, tra gli stili di vita che gli sono proposti, eventualmente adottare.

Inoltre, l’esigenza di istituire tale Comitato sorge, in modo particolare, dalla presa di coscienza della natura camaleontica delle organizzazioni mafiose, i cui paradigmi criminali si adattano velocemente ed efficacemente ai cambiamenti economici, politici e sociali in atto, sia a livello nazionale che europeo e internazionale.

In quanto realtà proteiformi, spesso le mafie riescono così a sostituirsi allo Stato nel soddisfacimento di bisogni delle fasce più giovani e svantaggiate d’Italia; ed è per tale motivo che l’adozione di un punto di osservazione specifico sugli ambienti giovanili risulta imprescindibilmente necessario.

E’ con profondo spirito di servizio che il Comitato intende svolgere la sua indagine e il suo lavoro, per discernere e indebolire le logiche di un sistema che inficia il pieno e rigoglioso sviluppo delle giovani generazioni, da cui il futuro del mondo imprescindibilmente dipende.

PAROLE GUERRIERE: COMUNICARE IL CAMBIAMENTO

Cosa significa comunicare il cambiamento? Innanzitutto, comunicare il cambiamento non è solo una questione di “cosa”, ma di “come”.

In questa società iper-globalizzata, iper-connessa, frenetica e tumultuosa, in cui le informazioni si rincorrono, confuse, a ritmo crescente, è sempre più impellente la necessità di rallentare. Osservare. Meditare su ciò che ci viene detto. Imparando a riconoscere e a liberarci da un sistema comunicativo che ci vuole perennemente distratti, potremo prestare attenzione alla reale natura della notizia che ci viene proposta.

In questo modo, consapevolmente, avremo la capacità di dare forma a nuovi processi comunicativi, trasformandoli in canali di cambiamento collettivo.

Ed è proprio sul modo di comunicare, di dar forma alla notizia e di comprenderla, che verterà il prossimo incontro di Parole Guerriere Seminari Rivoluzionari a Montecitorio, il 21 febbraio 2019.

Potendo contare sulla preziosa presenza del Presidente della Camera Roberto Fico, dei nuovi vertici RAI, il Presidente Marcello Foa e l’Amministratore Delegato Fabrizio Salini, nonché del Poeta e Filosofo Marco Guzzi, il prossimo incontro di Parole Guerriere intende mettere al centro del dibattito la necessità di divulgare, a livello sociale e politico, un’informazione più vera, a tutto tondo, non faziosa, che abbia a cuore le tematiche cruciali che l’umanità si prepara oggi ad affrontare.

Comunicare il cambiamento significa aprire una finestra sulle sfide climatiche, geopolitiche ed economiche che incombono sull’uomo di oggi, sempre più distratto dal vortice consumistico che lo attanaglia. Il nostro sistema, nella morsa della cultura della performance, dello spreco, dell’ “usa e getta”, ha bisogno di essere scosso, demolito e ricostruito.

Imparare a comunicare, accompagnando consapevolmente i rivolgimenti sociali, economici e geopolitici in atto a livello globale, è il primo passo per stimolare un vero e fondato cambiamento antropologico, che rivoluzioni il nostro modo di stare al mondo.

Solo portando avanti una Rivoluzione integrale, che permei ogni ambito della vita dell’essere umano, creando spazi adatti all’elaborazione di un pensiero consapevole e davvero informato, sapremo dare fondo alle immense potenzialità offerte da questo straordinario secolo appena iniziato.

PER INFO -> http://www.paroleguerriere.info/

 

LA PACCHIA È FINITA, alla Regione si torni a parlare di salute e non di poltrone

Il Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, pretende di esercitare a tempo scaduto le proprie prerogative riguardo alla nomina dei vertici delle aziende del Servizio sanitario della Calabria. Nel contempo dimentica d’aver omesso, benché obbligato dalla legge, l’avvio della procedura di decadenza di 7 direttori generali protagonisti di disavanzi di bilancio, per cui pende un esposto mio e del collega Sapia alla Procura di Catanzaro. Come avrete capito, mi riferisco alla nota con cui il governatore della Calabria ha risposto (http://bit.ly/2FqJK8m) al recente richiamo formale rivoltogli dal ministro della salute, Giulia Grillo, di sentire i delegati del governo (http://bit.ly/2FwGoQA), Saverio Cotticelli e Thomas Schael, in merito all’individuazione dei commissari delle aziende del Servizio sanitario calabrese (tranne l’Azienda ospedaliera di Catanzaro e l’Asp di Reggio Calabria), prevista nella giunta del pomeriggio di lunedì 14 gennaio.
Ci chiediamo se per Oliverio esercitare le proprie prerogative significhi riconfermare manager che non hanno rispettato l’equilibrio di bilancio e che ciononostante hanno ricevuto un premio di svariate migliaia di euro mentre andavano per legge rimossi; che hanno esercitato le loro funzioni non avendone alcun titolo; che in mancanza della prescritta autorizzazione hanno tentato di nominare 14 primari e che con procedure disinvolte hanno affidato a fine mandato incarichi dirigenziali a loro cari e alla moglie del politico Franco Pacenza. Il governatore finge di non comprendere le ragioni del garbato ma deciso invito del ministro Grillo alla correttezza istituzionale. Inoltre egli ignora che la sanità della Calabria è commissariata per il piano di rientro e che in una situazione simile all’attuale il generale Luciano Pezzi nominò dei commissari aziendali in veste di delegato del governo nazionale. Oltretutto, prima della designazione di Cotticelli e Schael da parte del governo nazionale, la Regione ha pubblicato un avviso, per i nuovi direttori generali, non in linea con le norme vigenti e avente due diverse scadenze per la presentazione delle domande». Oliverio ha capito o no che non è più possibile utilizzare la sanità per clientelismo elettorale e che il ministro Grillo gli ha dato un ultimatum?

Nesci e Sapia, Deputati della Commissione affari sociali e sanità della Camera dei Deputati

VOGLIAMO CHE ANCHE I CORROTTI SIANO “IMPRESENTABILI”

La Commissione parlamentare antimafia, di cui faccio parte, avrà un ruolo chiave in occasione di tutte le votazioni italiane: dalle locali alle nazionali.

Controllerà se i candidati a gestire la cosa pubblica siano specchiati o se, come spesso accade tra le fila dei vecchi partiti, vi siano degli “impresentabili”.

Il nuovo Codice etico impone a partiti e movimenti di anticipare la soglia di attenzione nella redazione delle liste elettorali, affinché chi si candida a rappresentare la collettività abbia tutte le carte in regola per rappresentare i propri concittadini. Il nuovo codice verrà approvato a breve, e per noi sarà un grande risultato averne ampliato la portata: adesso tra i reati che, se condannati in via definitiva, comportano l’impresentabilità ci sono anche quelli previsti dal nostro Spazzacorrotti, quelli societari o riguardanti il caporalato.

La politica è una cosa seria, rendiamola pulita!